giovedì,Marzo 28 2024

Il premier albanese Edi Rama ospite dell’Arberia calabrese. Pugliese (Rida): «Un evento storico»

Il rappresentante della Rete italiana della diaspora plaude al ritorno del presidente dopo vent'anni

Il premier albanese Edi Rama ospite dell’Arberia calabrese. Pugliese (Rida): «Un evento storico»

Son passati 20 anni da quando Edi Rama in quei tempi sindaco di Tirana fece la sua prima visita in terra d’Arberia. Dopo vent’anni, il 3 e il 4 giugno il suo ritorno, che rappresenta un evento storico per la comunità arbëreshe, l’Arberia e per tutta la Calabria che per la prima volta ospiterà il presidente del Consiglio d’Albania.

«La visita del premier rappresenta chiaramente una rinascita del mondo arbëreshe, un evento storico atteso per troppi anni e ci si augura che l’Arberia sia pronta a cogliere le sfide del futuro che potrebbero rappresentare una svolta storica per la politica arbereshe ed italiana, in comunione con quella albanese, partendo dalla salvaguardia della minoranza etnica più longeva al mondo, con la sua lingua, gli usi e le sue tradizioni, fino ad arrivare a tutte le altre minoranze storiche del paese». È ciò che dichiara Cataldo Pugliese, studioso e cultore della propria identità arbëreshe, rappresentante in Italia di Rida (Rete italiana diaspora albanese) e promotore dell’Italia delle minoranze. «Questa data storica – aggiunge – deve rappresentare la premessa di una nuova alba politica e istituzionale».

«Occorre – continua – una nuova luce che illumini questo patrimonio umanitario che sopravvive da secoli in tutta l’Italia del Meridione, dalla Sicilia all’Abruzzo con centinaia di migliaia di italiani, che hanno come lingua madre l’albanese, testimonianza di integrazione, uguaglianza e accoglienza. La visita del presidente del Consiglio Edi Rama deve dare inizio ad un percorso istituzionale che generi rapporti e relazioni con gli Albanesi in Italia, attraverso una nuova visione politica, culturale ed economica».

«Il timone dell’accoglienza – prosegue Pugliese – sarà guidato da monsignor Donato Oliverio vescovo di Lungro, il coordinamento a Italo Elmo storico e instancabile operatore culturale e organizzatore dell’evento, e vedrà la partecipazione di Gianluca Gallo assessore regionale alle minoranze, i sindaci dei comuni d’Arberia, Demetrio Crucitti presidente della Fondazione Crucitti, Enrico Marchianò presidente del club Unesco di Cosenza e varie associazioni culturali e musicali attive sui territori. Gli amministratori ed i cittadini tutti, sono curiosi e sensibili all’evoluzione dell’Albania che dall’azione politica del presidente Edi Rama si augurano risposte esaustive riguardo la diaspora, che possa proiettare l’Albania in Europa, mettendo al centro i diritti delle minoranze etniche e linguistiche come strumento di tutela e di socializzazione».

«Un’occasione di confronto e di dialogo con l’incontro ufficiale presso l’Eparchia degli italo-albanesi, con monsignor Donato Oliverio. La chiesa – afferma ancora – ha avuto un ruolo culturale strategico per sei secoli con la conservazione del rito cattolico bizantino, della lingua e dell’identità arbëreshe. L’Eparchia di Lungro, con tutta le comunità arbëreshë rappresenta una gloriosa corona che ha trasmesso grandi valori nel campo sociale, culturale, letterario e artistico».

«Una Chiesa viva – conclude – che nel corso dei secoli è stata un baluardo ed una difesa per la fede cristiana cattolica, la lingua, la cultura albanese attraverso il mantenimento costante del rito bizantino e portatori di una civiltà arbëreshe. Una comunità che trasmette messaggi e valori di fratellanza, di amicizia, di collaborazione e di pace. Gli occhi puntati verso oriente da una chiesa viva, mettono in luce una nuova via, che dalla rilevanza storica e sociale, puntano dritto su nuovi orizzonti».