Il preside del Telesio: «Rafting sul Lao? Le tragedie sono ovunque, non possiamo rinchiudere i ragazzi»
Antonio Iaconianni dopo la morte della giovane Denise Galatà: «Anche noi saliamo sui gommoni e andiamo in settimana bianca. I giovani hanno bisogno di avventure stimolanti»
Il dramma vissuto ieri con la morte della giovane Denise Galatà, la studentessa di Cinquefrondi caduta nel fiume Lao, ha scosso l’intera Calabria. L’eco della tragedia ha avuto eco nazionale e gli interrogativi fioccano. Uno su tutti riguarda l’opportunità di autorizzare uno sport estremo a dei ragazzi in gita scolastica. A discutere con il nostro network della cosa è Antonio Iaconianni, dirigente del Liceo Classico “Bernardino Telesio” di Cosenza, l’istituto superiore più blasonato della provincia e probabilmente tra i più importanti dell’intera regione. Sotto la sua responsabilità ha più di mille studenti divisi in 52 classi.
Lei porterebbe le sue classi a fare rafting?
«Noi ogni anno, nella coda dell’estate, saliamo sui gommoni e facciamo rafting sul fiume Lao. È un’attività sportiva come un’altra. Quello che accaduto ieri deve farci riflettere, semmai, sull’aspetto della sicurezza, non sull’opportunità o meno di fare gite alternative a quelle classiche».
Sui social il dibattito è infuocato. C’è chi critica la scelta di queste gite considerate a rischio.
«Io sono fatalista, purtroppo le tragedie possono accadere ovunque, anche rimanendo seduti a mangiare in un ristorante. Non possiamo vivere con la paura addosso e tenere i ragazzi sotto una campana di vetro, loro hanno bisogno di fare esperienze stimolanti, è questo che li aiuta a crescere».