martedì,Aprile 22 2025

Tumore alla mammella, anche a Cosenza è lotta contro il tempo | VIDEO

Nonostante il calo delle adesioni causato dalla pandemia, gli screening preventivi si confermano fondamentali nelle diagnosi precoci

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Partito da qualche anno lo screening di massa per il tumore alla mammella. Secondo fonti ministeriali dal report 2022 si registrano ogni anno in Italia circa 56mila nuove diagnosi. Lo screening, totalmente gratuito, riguarda 103mila donne nella provincia di Cosenza ed è di età compresa tra i 50-69. Lo stop della pandemia ha determinato un calo di adesioni.

«Noi andiamo alla ricerca di cancri che sono molto piccoli. Per noi trovare il cancro di 2-3 cm è quasi un dispiacere perché dobbiamo intervenire prima», ha affermato Anna Giorno, responsabile dello screening dei tumori dell’Asp di Cosenza».

La lotta contro il tumore al seno non conosce tregua, nemmeno durante una pandemia globale. Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni nella diagnosi e nel trattamento di questa malattia, il tumore alla mammella rimane ancora una delle principali cause di morte tra le donne. È per questo che lo screening di massa, che offre la possibilità di individuare precocemente lesioni sospette, riveste un ruolo di vitale importanza.

Germana Santoro, borsista dell’ospedale Spoke di Corigliano Rossano, sottolinea come sia «un percorso in cui la donna viene seguita passo dopo passo, non viene abbandonata con una diagnosi di tumore in mano, ma viene seguita gradino dopo gradino ed accompagnata in un percorso che a volte è un percorso complesso».

Questo approccio multidisciplinare è fondamentale per fornire alle pazienti il supporto necessario durante tutto il percorso diagnostico e terapeutico. Tuttavia, nonostante l’importanza di tale iniziativa, la pandemia da Covid-19 ha causato un calo significativo delle adesioni allo screening di massa. Le restrizioni e le preoccupazioni legate al virus hanno spinto molte donne a rinviare o addirittura evitare gli esami diagnostici, mettendo a rischio la possibilità di una diagnosi precoce.

Questa situazione è motivo di preoccupazione per i professionisti sanitari coinvolti nel programma. Il servizio di screening della provincia di Cosenza, dotato di unità mobile e di un numero telefonico dedicato, si è impegnato a garantire un percorso fluido e tempestivo per le donne coinvolte. Nonostante la difficoltà di reperire personale specialistico, le disponibilità offerte dalla radiologia dello Spoke di Corigliano Rossano hanno rappresentato un supporto fondamentale.

Secondo il ds Martino Rizzo dell’Asp di Cosenza, una volta ottenuto l’appuntamento, l’iter da seguire risulta molto più semplice per prendere a carico le pazienti. Il direttore della divisione di Radiologia, Stefano Giusti, sottolinea l’importanza di intervenire tempestivamente nell’assistenza alle pazienti. «Vuol dire assicurare le pazienti in un percorso completo di diagnosi che potrebbe essere di vitale importanza per il prosieguo degli accertamenti». La diagnosi precoce offre maggiori possibilità di successo nel trattamento e nella guarigione, oltre a ridurre l’impatto emotivo e fisico sulla donna coinvolta.