Ospedale della Sibaritide, Scarcello: «Stasi ha ceduto alle lobby terriere».
Il consigliere comunale di opposizione non le manda a dire sulla strada («rielaborata») di collegamento al costruendo nosocomio in contrada Insiti, perpendicolare tra vecchia e attuale Statale 106 Jonica
Ospedale della Sibaritide non è solo un sinonimo di quella speranza che nel nord-est calabrese discenda dal cielo un servizio sanitario degno di tal nome, mentre tutti auspicano che venga almeno concluso. L’ospedale della Sibaritide in quell’area sarà la vera cerniera di congiunzione della città unica. Pensato non a caso in contrada Insiti, allora terra di mezzo tra Rossano e Corigliano, sul polo sanitario d’eccellenza che verrà (forse), gravano tutta una serie di altri piccoli e grandi problemi. Dalla depurazione al collettamento, dagli i impianti ai pozzi di servizio, fino alla bretella che lo collegherà alla statale 106, l’attuale cosiddetta E90 sulla quale proprio a servizio dell’ospedale, in queste settimane – guarda caso in prossimità d’estate e con enormi disagi al traffico – Anas sta realizzando delle rotonde.
L’ospedale, sostanzialmente, sta nascendo lungo la strada provinciale 195, una perpendicolare tra l’attuale statale jonica e la vecchia, quella che per intenderci collega il centro storico di Corigliano con lo scalo di Rossano. Oggi quella strada è poco più che una lingua asfaltata, lungo la quale insiste anche un’opera incompiuta, un sovrappasso alla linea ferroviaria mai terminato ma in teoria utile a bypassare un pontino che si percorre a senso unico alternato. Insomma, un’arteria viaria certamente non adeguata a servire l’ospedale ed anche per questo l’ex amministrazione coriglianese, a guida Giuseppe Geraci, aveva ottenuto un finanziamento di circa sei milioni di euro per il rifacimento. Quelle risorse sono state lasciate in eredità alla prima amministrazione comunale di Corigliano Rossano che, «a distanza di cinque anni non è stata in grado di concludere un cronoprogramma stabilito».
Scarcello: «Stasi ha ceduto alla lobby dei proprietari terrieri»
Sull’argomento interviene il consigliere comunale, il centrista Vincenzo Scarcello, uno dei leader delle opposizioni, tra quelli che non le ha mai mandate a dire. «Rispetto a tutte le opere complementari a servizio dell’ospedale, la strada provinciale 195 è quella più importante – spiega a Cosenzachannel.it –. L’ammodernamento è già previsto ed è anche dotato di un finanziamento di circa sei milioni di euro lasciato in dote al sindaco Stasi dall’ex amministrazione Geraci. Un primo progetto è stato riveduto e dopo lo studio di fattibilità sembrano essere sopraggiunti gli interessi dei proprietari terrieri, più notabili, che gravitano in quella zona e che sarebbero riusciti a far indietreggiare all’amministrazione comunale che poi ha rivisto la pianificazione».
Scarcello non ha peli sulla lingua. «Ma Stasi – si chiede Scarcello quasi con tono sarcastico – non era quello che non si sarebbe piegato alle esigenze di nessuno? Eppure l’iter di questa strada suggerisce altro. Peraltro, per quanto mi risulta il Comune ha approvato un progetto sbagliato della provinciale 195, perché pare che non abbiano lasciato ai privati il tempo utile a presentare le loro controdeduzioni e su cui penderebbe un ricorso al Tar. A Stasi non sono bastati cinque anni per giungere a compimento di un iter avviato da tempo» è ancora una delle considerazioni del consigliere comunale. Scarcello ricorda anche di aver presentato due interrogazioni in materia. «Flavio Stasi – dice perentorio – per questione di espropri ha ceduto alle lobby dei proprietari terrieri perché il progetto iniziale prevedeva una carreggiata più ampia. Il sindaco farà anche bene a preoccuparsi per le sorti dell’ospedale della Sibaritide, ma come mai – conclude con altri interrogativi – non è riuscito ancora a realizzare quella strada? A quali pressioni avrà ceduto? Quel è quel potere così forte da influenzare la realizzazione di un’arteria che sarà fondamentale per il futuro della città di Corigliano Rossano perché realmente funge da cerniera baricentrica?»
L’adeguamento del 2021
L’adeguamento del progetto originale risale al 2021 ed è un comunicato stampa del 4 settembre di quell’anno a “giustificare” l’inversione di rotta dell’Amministrazione comunale, che riferisce come col nuovo deliberato dalla giunta «saranno garantiti accessi privati e sicuri». In quella nota si leggeva anche che «la nuova progettazione ha eliminato una grossa parte di cementificazione e di espropri in un’ottica sia di risparmio del consumo di suolo che di economicità dell’intervento».