venerdì,Dicembre 8 2023

Caso Reggina, l’ok del Tribunale scatena Abodi e Gravina. Ma gli amaranto rispondono

Ministro e presidente della Figc contestano l'omologa del piano di ristrutturazione dei debiti amaranto: «Non è più equa competizione»

Caso Reggina, l’ok del Tribunale scatena Abodi e Gravina. Ma gli amaranto rispondono

Due giorni fa la festa dela Reggina dopo l’ok del Tribunale. Esultanza come se fosse arrivata una salvezza dal campo o avesse vinto uno spareggio promozione. Gli amaranto hanno finalmente dato sfogo ai loro sentimenti. La società ha ricevuto infatti l’omologa del piano di ristrutturazione dei debiti.

Reggina, l’affondo di Abodi e Gravina 

Ma la decisione del giudice ha innescato un botta e risposta istituzionale di cui non è chiaro se ci saranno strascichi. Il primo a prendere la parola è stato il Ministro dello Sport Andrea Abodi. «Il caso Reggina va esattamente nella direzione opposta dell’equa competizione: il club ha utilizzato una norma dello Stato che non risponde alle norme dell’ordinamento sportivo e nella fattispecie del calcio».

Parole pesanti quelle del Ministro che ha evidenziato come la Reggina abbia usufruito della possibilità di differire dei pagamenti sfruttando un concordato concesso dal tribunale fallimentare. «Non è un caso – ha aggiunto Abodi – che qualcuno sia andato in Lega Pro o non sia stato ammesso ai playoff avendo pagato tutto e tutti e non avendo comprato giocatori, mentre la Reggina ha fatto acquisti e se la sia cavata con il 5% di debiti fiscali. E’ un provvedimento che rispetto ma non condivido. Siamo fuori dal perimetro che intendevo quando parlavo di equa competizione, questa non lo è».

Musica per le orecchie del presidente della Figc Gabriele Gravina. «Il cosiddetto “caso Reggina”‘ è stato possibile perché le leggi dello Stato non sono coerenti con il più stringente quadro normativo federale – ha detto il numero uno della Federazione a margine dell’incontro con la Nazionale U20 di ritorno dal mondiale in Argentina -. Ho chiesto al ministro Abodi di agire prontamente per impedire che le leggi dello Stato rendano vani gli sforzi della FIGC a difesa dell’equilibrio competitivo del sistema calcio».

La replica della Reggina

«Sono sorpreso dalle dichiarazioni del ministro Abodi. Ritengo che non abbia tutte le informazioni del particolare caso della Società Reggina 1914. Siamo pronti a illustrare anche a lui la nostra posizione, così come ne abbiamo riferito a tutti gli organismi federali dello sport e all’autorità giudiziaria, assumendoci anche responsabilità e penalizzazioni» le parole del proprietario del club Felice Saladini.

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