martedì,Settembre 17 2024

Il ritratto inedito di Pasolini nel saggio della scrittrice cosentina Maria Concetta Loria

L'autrice parla di una doppia morte del poeta: quella cagionata da chi ne ha martoriato il corpo e quella causata da quanti ne hanno infangato il nome

Il ritratto inedito di Pasolini nel saggio della scrittrice cosentina Maria Concetta Loria

“Arte e vita dello scandaloso Pasolini in questo saggio studio riaprono, per dirla con i suoi versi, “l’orribile autostrada dove è chiaro che sono senza amore, mentre, barbaro o miseramente borghese, il mondo è pieno, pieno d’amore…”. Lo scrive Paride Leporace nella prefazione all’interessante lavoro di Maria Concetta Loria dedicato a Pier Paolo Pasolini in occasione del centenario della nascita. La Loria traccia, in modo direi molto interessante, una lettura nuova, di uno dei più complessi, ‘anomali’, irriverenti e ineguagliabili intellettuali italiani del ‘900.

Un ‘profeta’ che aveva letto e previsto la decadenza della società italiana molto tempo prima. Un acutissimo e ‘scandaloso’ scrittore, sensibile poeta, acutissimo giornalista, inarrivabile regista, che meriterebbe di essere letto e studiato in tutte le scuole. Maria Concetta Loria nel suo lavoro ci restituisce, in una analisi acuta e spesso inedita, la sua drammatica, esaltante, ‘spirituale’ figura, certamente tra le più grandi e complesse della letteratura italiana, “oggi diventato una sorta di icona pop dell’era social, ogni tentativo di studio approfondito ne attualizza la forza”, come scrive Leporace.

Mentre Pasolini sembra ricordarci “l’orribile autostrada dove è chiaro che sono senza amore, mentre, barbaro o miseramente borghese, il mondo è pieno, pieno d’amore…”, la scrittrice parla ‘della visione pasoliniana di una realtà degradante che sta nel crollo delle strutture del presente implica, simultaneamente, il declino delle strutture del passato. Piuttosto, il timore di Pasolini è quello di un pericoloso adattamento a un presente degenerante, lo stesso adattamento che vive l’Italia modernizzata. Semmai si definisce una forza del passato, capace di percepire in maniera estremamente viva la Memoria, luogo dei ricordi e dei conflitti”.

E sul finire, un passo forte e tragicamente vero sulla tristissima e atroce fine del grande scrittore: “Il poeta non è stato ucciso solo con l’azione bestiale di chi ne ha massacrato il corpo e martoriato le carni: è stato colpito, violato e oltraggiato da chi ha rovesciato sulla sua poesia una bella montagna di merda, da chi lo ha definito pedofilo, identificato come quello che andava coi ragazzini. Questo rappresenta l’omicidio perfetto, di cui non verrà mai trovato il colpevole perché tutti hanno un movente e allo stesso tempo un alibi”.

Drammaticamente reale. Perché tutti sono stati, e lo siamo ancora, complici della tragica morte di Pasolini e del tentativo di cancellarlo dalla storia e dalla cultura del nostro paese. Operazione fallita, perché Pasolini è vivo, come dimostra questo interessante e toccante studio di Maria Concetta Loria. L’autrice, cosentina, ha pubblicato il saggio Teatro della contestazione nell’Italia delle lotte studentesche negli anni ’60 e ‘70 per la rivista Parol – Quaderni d’Arte e di Epistemologia. È cultrice della materia presso l’Università degli Studi della Calabria e collabora con alcune riviste, per le quali scrive articoli di cultura teatrale e di attualità.