Bisignano ritorna nel Rinascimento con il suo Palio del Principe
I rappresentanti dei vari quartieri della cittadina sono un tripudio di colori accesi, di cori, fumogeni e un incitamento costante che sembrava indifferente alla calura di domenica scorsa
«Le dame, i cavallier, l’armi, gli amori…». Merita un incipit in stile Ariosto il racconto del Palio di Bisignano che riporta gli spettatori in pieno Rinascimento. Almeno nel recinto della giostra cavalleresca chè invece sugli spalti strapieni il tifo è da “torcida” sudamericana. I rappresentanti dei vari quartieri della cittadina sono un tripudio di colori accesi, di cori, fumogeni e un incitamento costante che sembrava indifferente alla calura di domenica scorsa.
Il Palio del Principe è dedicato ad un fatto storico, ovvero la venuta dell’imperatore Carlo V d’Asburgo a Bisignano nel 1535, ospite di Pietrantonio Saverino Principe di Bisignano. Per l’occasione si svolsero festeggiamenti regali, tornei cavallereschi e battute di caccia. In segno di riconoscenza, per l’accoglienza ricevuta, Carlo V insignì il Principe di Bisignano, alla presenza della corte di Napoli, del Toson d’Oro, la massima onorificenza spagnola.
E ieri nel palco d’onore oltre alla presidente della Provincia, Rosaria Succurro, e ai due consiglieri regionali Pierluigi Caputo e Pasqualina Straface c’era proprio l’erede del Principe, Gianpietro Sanseverino visibilmente soddisfatto per una iniziativa che è arrivata alla trentesima edizione, grazie soprattutto agli sforzi compiuti dal centro studi del Palio, animato dalla mente vulcanica di Rosario Turco con il supporto del figlio Lucantonio. Quest’anno, fra l’altro, c’era un motivo in più per festeggiare ovvero l’imminente riapertura della chiesa di Sant’Umile che riaprirà al culto il prossimo 22 luglio, dopo 14 anni di lavori di ristrutturazione.
Tornando alla gara essa è molto semplice e suggestiva. Suddivisa in giorni, in ognuno due cavalieri si incrociano, uno in una direzione l’altro nel senso opposto, lungo un percorso in cui ci sono torri medievali. A queste sono appesi degli anelli che i cavalieri devono infilzare con una lancia. Vince chi riesce a prendere più anelli nel minor tempo.
I cavalieri che si sono sfidati per il Palio del Principe 2023 sono stati: Claudio Amodio, detto “Puffo“, per il Borgo di Piano; Mauro De Luca, detto “Aquila“, per il Rione Santa Croce; Carmine Bisignano, detto “Cavallo“, per il Rione Piazza; Pierpaolo Turco, detto “Ulisse“, pere il Rione San Pietro; Antonio Belsito, detto “Cassano“, per il Rione San Simone; Luca Amodio, detto “Puffo jr“, per il Rione San Zaccaria; Enrico Maria Perrone, detto “Fulmine“, per il Rione Giudecca; Roberto Vitiritti, detto “Brigante“, per il Rione Cittadella Coscinale.
I costumi dei cavalieri sono realizzati dal centro studi. Ogni cavaliere viene ingaggiato da un quartiere con cui “contratta” le condizioni, a partire dalla scelta del cavallo. La preparazione di questa giostra va avanti per un anno visto che ha delle manifestazioni che la precedono come il corteo in costume con gli sbandieratori e altre che la seguono come la suggestiva esperienza delle serenate che avviene in agosto. L’obiettivo, che dovrebbe concretizzarsi il prossimo anno, è stringere un gemellaggio con il Palio di Siena
Alla fine il vincitore è stato il rione San Pietro con Pierpaolo Turco con i suoi colori viola. A vincere il Torneo del Cavaliere Bianco e del Cavaliere Nero è stato Alessandro Roseville. Ma in generale a vincere davvero è stata la suggestione di un manifestazione ben curata in ogni particolare e davvero coinvolgente. Anche se il vero punto di forza è soprattutto la partecipazione popolare che è sempre altissima, con gli otto rioni di Bisignano che fanno di tutto per portare in alto i loro colori.