Al Castello arriva “Re Pipuzzu”, la rumanza calabrese di Dario Le Luca
Dopo la messinscena nella città dei bruzi, la compagnia sarà al Salgemma Lungro Festival, il nuovo progetto culturale del Comune di Lungro per poi andare in scena nel Comune di San Lorenzo Bellizzi
Un racconto nel racconto. La collaborazione tra Scena Verticale e Piano B si consolida intorno al melologo calabrese “Re Pipuzzu”, una narrazione onirica attraverso la quale Dario De Luca (regista, autore, attore) e Gianfranco De Franco (polistrumentista, musicologo e musicoterapeuta) esprimono la memoria storica del patrimonio culturale calabrese, per provare a leggere meglio la propria terra partendo dai racconti popolari.
L’opera, dopo dieci giorni di prove in sala, sarà allestita al Castello Normanno Svevo di Cosenza domani, mercoledì 5 luglio alle ore 21.30 – ospite, per l’occasione del Festival Exit. Deviazioni in arte e musica. A questa, seguiranno altre due esibizioni: a luglio, la compagnia sarà al Salgemma Lungro Festival, il nuovo progetto culturale del Comune di Lungro (CS) per poi andare in scena nel Comune di San Lorenzo Bellizzi (Cs).
C‘era na vota, na vota c’era… Mo vi cuntu in bona sustanza di re Pipuzzu la rumanza. In questa fiaba, che ha echi dell’Oriente e delle “Mille e una notte”, delle storie dei fratelli Grimm e di quelle di Perrault, il vero protagonista non è il re del titolo, ma una donna: una reginotta sicura del fatto suo e “capatosta!ì”. È a lei che siamo debitori, persino del personaggio che dà il titolo alla fiaba. E così, mentre re Pipuzzo prende vita, lo spettatore è immerso tra i castagneti e agli uliveti di Calabria, sente gli odori degli impasti infornati e ascolta il canto delle cicale della nostra terra.
Ed è attraverso questo tour fatto di reti con i comuni ospitanti che Scena Verticale e Piano B accostano la tradizione popolare al patrimonio tangibile dei luoghi di Calabria: il Castello Svevo di Cosenza dimora di Federico II, un uomo aperto ad una ampia gamma di interessi culturali, dalla matematica all’astronomia, dalle scienze naturali alla filosofia, simbolo per eccellenza del sapere e quindi dell’accoglienza di una terra che si è arricchita della presenza di minoranze etniche (albanesi, grecaniche e occitani) che hanno conservato nel tempo tratti importanti delle culture di provenienza (lingua, arte, religione, tradizioni, etc.).
Il Salgemma Lungro Festival, il nuovo progetto culturale del comune di Lungro che mira alla valorizzazione e riscoperta della storia del luogo partendo della miniera di Salgemma di Lungro che ha rappresentato per millenni la più grande ricchezza di quasi tutta la piana di Sibari. Il terzo ed ultimo appuntamento di questa programmazione sarà nel cuore del centro storico del Comune di San Lorenzo Bellizzi, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, dove è in atto un vero e proprio intervento di rigenerazione urbana e sociale attraverso il progetto strategico per la valorizzazione dei Borghi della Calabria (fondi FSC della Regione Calabria). “La Via del Pollino Orientale ” si concentra sull’attuazione di una strategia di interventi strutturali e di accoglienza che accosta alla visione romantica e genuina di un Borgo Autentico, l’intelligenza collettiva distribuita in network di fiducia che si traduce in un contratto sociale con la comunità. Scena Verticale e Piano B attuano quindi una connessione simbiotica con il territorio, spingendo gli spettatori ad oltrepassare i confini dell’immaginazione, a rievocare il loro passato in una scoperta corale della propria identità.
Il progetto è sviluppato da Dario De Luca, autore della riscrittura e dell’adattamento della fiaba di Re Pepe, nonché regista e attore della piéce, alla quale presterà corpo e voce per questo racconto in lingua calabra; Gianfranco De Franco, compositore delle musiche originali e live set di tutta la parte elettronica della sinfonia; Giuseppe Oliveto, arrangiatore, orchestratore e direttore dell’orchestra. L’Orchestra è composta da Fausto Castiglione, Antonio Vergine, Carlo Cimino, Checco Pallone.
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