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Cosenza ricorda Antonante. La figlia Renata: «La chiusura dell’Acquario un secondo lutto» | VIDEO

Il sindaco Franz Caruso: «Il Centro Rat potrà continuare le proprie attività sia nel complesso monumentale di San Domenico e poi nel Cinema Teatro Italia»

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Quella lasciata da Antonello Antonante nel panorama culturale della città di Cosenza è una impronta profonda. Fondatore del Centro Rat e anima del Teatro dell’Acquario, ha avuto il merito di portare in riva al Crati già dalla fine degli anni settanta, le innovazioni artistiche e le sperimentazioni di un periodo di grande fermento intellettuale. Un anno dopo la sua scomparsa, al Museo dei Brettii e degli Enotri, artisti, musicisti, attori, amici di una vita gli hanno reso omaggio con uno spettacolo carico di emozioni «occasione non solo per ricordare mio padre – ha detto Renata Antonante – ma per ribadire un concetto a lui molto caro: il teatro va inteso come una festa popolare, come un servizio pubblico per la comunità.

È questo lo spirito che anima pure i tanti personaggi oggi qui riuniti e che hanno incrociato i propri destini con quello di Antonello Antonante in varie fasi della loro attività professionale. Questo nostro stare insieme è un regalo che facciamo al mio papà ma che facciamo anche a tutti noi». Un monologo di Maurizio Stammati accompagnato dall’organetto di Alessandro Parente, ha aperto la serata con una delle tante storie di Giufà, il personaggio spesso rappresentato da Antonello Antonante in lunghe tournée nazionali condotte insieme a Dora Ricca, compagna nel teatro e nella vita.

Ma le performance sono state numerose, articolate ma tutte scandite «da alcuni ingredienti prediletti – ha ribadito Renata Antonante – la musica, essenziale, universale e vitale. E il Mediterraneo, che separa e unisce». Rappresentati tra l’altro due testi tratti da Zampogna e il violoncello, scritti come altri spettacoli, da Antonante insieme a Franco Dionesalvi, il poeta gentile anche lui prematuramente scomparso il 6 luglio del 2022. «Per uno strano caso del destino mio padre e Franco ci hanno lasciati nello stesso giorno e per questo non potevamo fare a meno di rendere omaggio anche a lui».

Alla figura di Dionesalvi sarà poi dedicata una seconda manifestazione in programma il 10 luglio. «Siamo convinti – ha detto ancora Renata Antonante – che le parole e la musica siano il miglior antidoto alla solitudine e al dolore. Perché fanno parte dei sogni che animarono la vita di Antonello, di un teatro della gente e delle parole, un’arte fatta di condivisione, pazienza e lavoro collettivo. Sperando che questa sua filosofia possa continuare ad esistere in questa sua terra». L’iniziativa del Museo dei Brettii e degli Enotri è stata organizzata dal Centro Rat in sinergia con l’amministrazione di Palazzo dei Bruzi e la Fondazione Attilio e Elena Giuliani. Il sindaco Franz Caruso, accompagnato dal consigliere comunale delegato alla cultura Antonietta Cozza, intervenendo al termine dello spettacolo, ha ricordato come Antonello Antonante tra il 2007 e il 2011 fu anche direttore artistico del Teatro Rendano.

Dopo la chiusura del Teatro dell’Acquario, «un secondo lutto per la nostra famiglia» ha detto Renata Antonante, il Centro Rat potrà continuare le proprie attività «sia nel complesso monumentale di San Domenico e poi nel Cinema Teatro Italia – ha ribadito il primo cittadino – destinato in parte significativa proprio alla prosecuzione delle iniziative culturali promosse da Antonello Antonante nella convinzione che si tratti di un patrimonio da custodire gelosamente anche nel futuro».