Udienza preliminare di “Reset”, riprese le discussioni delle difese
In aula le posizioni di tanti imputati. Dalla famiglia D'Ambrosio al sindacalista Campolongo. Ecco le ultime novità
Nuove discussioni delle difese nell’ambito dell’udienza preliminare di “Reset“, l’inchiesta della Dda di Catanzaro contro la ‘ndrangheta cosentina. Il procedimento si avvia verso la conclusione del primo step, dove gli imputati conosceranno il proprio futuro: saranno rinviati a giudizio o verranno prosciolti? Il 17 luglio, ultimo giorno utile per comunicare la volontà di accedere al rito abbreviato, il gup del tribunale di Catanzaro Fabiana Giacchetti, svelerà se la sentenza verrà emessa nella stessa giornata o indicherà una nuova data, entro sempre il 31 agosto 2023, quando scadranno i termini di custodia cautelare.
Nella giornata di oggi, sono state discusse diverse posizioni. L’avvocato Amelia Ferrari si è soffermata su Massimo D’Ambrosio, ritenuto dalla Dda di Catanzaro uno dei presunti componenti del gruppo mafioso capeggiato dal fratello Adolfo. Una vicenda giudiziaria che, a cascata, ricade anche su altri componenti della famiglia, tutti implicati nell’inchiesta, per i quali il difensore ha evidenziato la totale estraneità ai fatti. Sempre su Massimo D’Ambrosio, la penalista ha sottolineato l’insussistenza della gravità indiziaria per il caso Manna, e ha ripercorso gli ultimi 20 anni della storia criminalità organizzata di Cosenza, ribadendo come non si sia mai parlato del cosiddetto “Sistema Cosenza“, nato, dal punto di vista investigativo, dalle propalazioni dei collaboratori di giustizia.
Poi hanno preso la parola, l’avvocato Nicola Carratelli, difensore di Giuseppe Bartucci, l’imprenditore accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e l’avvocato Luca Acciardi per tanti mandati difensivi assunti in “Reset“, tra cui quello dell’imprenditore Ariosto Artese, di cui abbiamo parlato in un altro servizio, e il professore avvocato Alessandro Diddi. Domani altre discussioni.