venerdì,Dicembre 13 2024

Nuova sforbiciata al Reddito di Cittadinanza, Cosenza tra le più colpite

Veronica Buffone, assessore al Welfare di Palazzo dei Bruzi è netta: «Meloni ha abbandonato le fasce più deboli, i comuni non possono sostituirsi a manovre governative. La gente ci chiede come affrontare l’emergenza economica»

Nuova sforbiciata al Reddito di Cittadinanza, Cosenza tra le più colpite

«Gentile utente, il 31 agosto terminerà il suo periodo di fruizione del Rdc. Dal 1° settembre parte la nuova misura Supporto Formazione e Lavoro. Info e Faq sui siti Inps e Ministero Lavoro». È il testo del nuovo messaggio elaborato dall’istituto, dopo le polemiche del luglio scorso, quando 169 mila famiglie avevano ricevuto la prima, asettica comunicazione. Oggi la nuova sforbiciata in Calabria ha interessato 3mila famiglie calabresi. Sul tutto il territorio nazionale l’sms è stato inviato a 32850 utenze.

Nella nostra regione, a partire da oggi, resteranno senza sussidio altri 2991 nuclei familiari, più di un terzo nella provincia di Cosenza, dove la sospensione è stata (o sarà nei prossimi giorni) comunicata a 1002 famiglie senza componenti disabili, minori o over 60.

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«Rispetto a quanto successo a luglio la drammaticità della situazione resta immutata, anche perché come noto dal primo settembre il Reddito di Cittadinanza verrà modificato e sospeso» spiega l’assessore al Welfare di Palazzo dei Bruzi Veronica Buffone. Il riferimento è a giovedì 27 luglio, quando negli uffici del settore delle Politiche Sociali si registrarono tensioni derivanti dalla disperazione di chi si vide recapitato il primo messaggio. Fu necessario l’intervento della Polizia municipale, ma non ci furono conseguenze.

«A Cosenza più della metà dei percettori, alla fine, sarà colpita dalla scure che il Governo Meloni ha deciso di utilizzare sulla testa delle famiglie meno abbienti – spiega ancora Buffone -. In questo modo si incrementeranno le disuguaglianze tra i cittadini italiani, con conseguenze negative per le fasce più deboli della città».

L’assessore al Welfare entra poi nel dettaglio: «I cittadini ci chiedono come poter affrontare questa emergenza e situazioni estremamente delicate come il pagamento dei fitti, il pagamento degli studi e il sostentamento quotidiano senza alcuna alternativa. I Comuni poco possono fare in tal senso, perché non possono sostituirsi a manovre governative e a sussidi centralizzati, come era appunto il RdC. Circoscrivendo il campo a Cosenza – conclude – è assolutamente palese che il Governo abbia abbandonato gran parte dei 2860 percettori del Reddito».

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