mercoledì,Febbraio 12 2025

Perrotta mette a tacere le voci di crisi in una lettera: «Io ci sono, noi ci siamo, Scalea c’è»

Il sindaco: «. La mia maggioranza unita e compatta andrà avanti anche se ha dovuto accettare la decisione di Francesca (Vittorino, ndr), compresa ed accettata da tutti con serenità e rispetto»

Perrotta mette a tacere le voci di crisi in una lettera: «Io ci sono, noi ci siamo, Scalea c’è»

Questa mattina il sindaco di ScaleaGiacomo Perrotta, ha diramato una lunga lettera, in cui fa il bilancio dell’estate che volge al termine e mette a tacere le voci di crisi nella maggioranza, suscitate dalle dimissioni del consigliere comunale Francesca Vittorino, a cui subentrerà la prima dei non eletti, Giovanna Fiore, detta Gianna.

La lunga lettera di Perrotta

«Ci avviciniamo alla fine di un’altra estate – scrive Perrotta -. Periodo intenso per tutti, dove tutto accelera e si moltiplica. Le difficoltà, le sollecitazioni, i ritmi di lavoro. Da Sindaco di Scalea riscontro con amarezza che alcuni problemi atavici persistono e questi, come altri problemi, insieme alla gestione quotidiana di una città grande come Scalea, è affidata, oltreché all’amministrazione comunale di turno, al personale in dotazione che, di gran lunga inferiore per quantità di quello previsto nella pianta organica, influisce sulla percezione della gestione amministrativa che si ha. Questo preambolo non deve essere considerato come un tentativo di giustificare le criticità ma come presupposto ad un chiaro messaggio a chi vorrebbe inchiodare questa amministrazione a responsabilità che vanno oltre quelle proprie. A tutti va il nostro grazie.

L’impegno costante, la tensione alla buona amministrazione, l’etica e la moralità di ogni singolo consigliere di maggioranza, non deve essere in discussione. In questi tre anni siamo stati spesso accusati di addossare al passato le colpe delle nostre difficoltà. Ad oggi possiamo dire che “nonostante” l’eredità che abbiamo preso in carico, sono stati portati a termine importanti obiettivi i cui frutti saranno visibili nei prossimi anni così come sono stati visibili negli anni successivi le conseguenze di scelte quantomeno discutibili. Di tutto ciò che è stato fatto, del come è stato fatto e di cosa non è stato fatto e perché, avremo modo di parlare. La mia maggioranza unita e compatta andrà avanti anche se ha dovuto accettare la decisione di Francesca (Vittorino, ndr), compresa ed accettata da tutti con serenità e rispetto, tranne da quei pochi che hanno provato a fare leva per sollevare chissà quale polverone. Andremo avanti con coraggio, doveroso ed immutato rispetto verso la popolazione di Scalea senza cedere a squallidi tentativi di destabilizzazione da prima Repubblica.

A Gianna (Fiore, ndr), che gode della stima mia e di tutta la maggioranza, un augurio di buon lavoro, certo che saprà apportare il suo prezioso contributo alla Città di Scalea. Il mio ruolo mi impone di non rispondere alle provocazioni, di non alimentare il leggero venticello della calunnia, di non dare seguito ad avvertimenti più o meno velati. Il mio ruolo mi impone di accettare le critiche, di lavorare seriamente, di agire responsabilmente, di sopportare silenziosamente, di far parlare i fatti. Quando sarà il momento sarà la gente di Scalea a valutare e soltanto a quel giudizio democratico risponderò e risponderemo senza fare inchiodare la volontà di migliorare questa città da accuse sommarie, illazioni e calunnie prive di fondamento.

Ora è il tempo dell’unità e della corresponsabilità nessuno escluso. “Oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità. Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi al tempo stesso, si tratta di vivere il tempo che ci è stato dato con tutte le sue difficoltà”. Ai miei concittadini, a quelli che condividono l’azione amministrativa ma soprattutto a quelli che non la condividono, dico solo una cosa con forza: io ci sono, noi ci siamo, Scalea c’è. Se mi si vuole addossare anche la “colpa” perché difendo strenuamente il mio paese, ebbene sì ho questa colpa, me la prendo tutta. Ma l’orgoglio di essere scaleoto dov’è? Dove lo avete riposto? Perché non venite in Comune e mi dite: io ci sono o forse si parla male di Scalea solo per andare contro il Sindaco e l’Amministrazione? Sinceramente non regge. Così non si difende la propria casa, sempre che la si ritenga tale. Difendiamola la nostra casa, difendiamola con forza. A Scalea – conclude il primo cittadino – è arrivato il tempo della Politica, il tempo delle chiacchiere è finito. Gridatelo insieme a me: Scalea io ci sono».

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