martedì,Maggio 13 2025

Artese: «A Rende un’anomalia nel circolo Pd. Mi chiedo se la Federazione sia o meno garantista»

L'ex vicesindaca, nonché segretaria di circolo, delusa dall'azione dei democrat provinciali: «Da parte mia rimane ferma l’apertura al confronto, o anche allo scontro, purché leale, costruttivo e, soprattutto, coerente»

Artese: «A Rende un’anomalia nel circolo Pd. Mi chiedo se la Federazione sia o meno garantista»

«A distanza di quasi un anno posso affermare, senza troppe remore, che è sempre più alto lo sconforto dinanzi al diffuso e capillare giustizialismo multilivello. Quello stesso giustizialismo che, mi duole dirlo, ha travolto e corrotto anche molti e molte militanti calabresi che afferiscono al Partito Democratico». Parole di Annamaria Artese, ex vicesindaca di Rende ed ex segretaria del circolo democrat.

«Ho accettato senza repliche la sospensione dal mio ruolo di segretario del circolo Rendese – evidenzia nel suo ragionamento -. Mi aspettavo tuttavia che con la medesima fretta e solerzia che c’è stata nell’asseverare a quanto richiesto da una parte del Partito, arrivasse anche qualche doglianza a seguito di una incresciosa circostanza che oggi vede me come protagonista, ma che domani potrebbe coinvolgere altri e altre in un turbinio di ingiustizie. Purtroppo come in più occasioni ha sottolineato li Presidente dell’Unione camere penali nazionali Giandomenico Caiazzasiamo oramai abituati ad interpretare la frase ‘giustizia è fatta’ in una sola ed unica direzione: si presuppone che una condanna sia il trionfo della giustizia e che il buon giudice sia colui che assevera incondizionatamente l’ipotesi d’accusa”».

«Siamo talmente assuefatti agli slogan aberranti di certa stampa e di certa politica che amano parlare alla pancia della gente con la presunzione di coglierne le aspettative e assecondarne gli umori – continua Artese -. Tutto questo è oramai un modello bipartisan. Ma il PD dovrebbe fare la differenza e non omologarsi al giustizialista di turno che inneggia acriticamente ad ogni operazione delle Procure (perché qualcosa di vero ci dovrà pur essere!) o emulare le moderne icone attente al politicamente corretto di facciata».

Artese poi entra nel merito della sua azione politica, rivendicando i pensieri politici che l’hanno animata. «Ho sempre pensato che i diritti soggettivi, le libertà personali, le garanzie delle singole persone e tutto ciò che rimanda all’autonomia individuale, non possano essere relegati ad una posizione subalterna rispetto alla conquista dei diritti collettivi – spiega -. Sono stata sempre dell’idea che il valore insindacabile di ogni diritto sia rappresentato dal rispetto della dignità della persona in quanto tale. Ed è esattamente per questi motivi che ho sempre sostenuto con convinzione il rispetto dell’art. 27 della nostra Costituzione e del principio di non colpevolezza fino al terzo grado di giudizio. Mi chiedo però quale sia a tal proposito la posizione politica del nostro locale PD».

A Rende il commissario di circolo è Vittorio Pecoraro, il segretario provinciale. Artese si rivolge a lui. «Mi chiedo altresì quale sia il livello di coerenza di chi pensa di normalizzare l’anomalia creatasi nel circolo Rendese pensando ad eventuali alleanze con chi ha una situazione giudiziaria molto più pesante della mia da dover dipanare e mi auguro chiaramente di risolvere. Parlo di anomalia a ragion veduta – tiene a precisare -giacché ad oggi non ho avuto alcuna comunicazione (sic!) circa il fatto della mia destituzione da segretario di Rende ed ancor più dello scioglimento degli organismi del Circolo (direttivo), democraticamente eletti e del suo commissariamento».

«A tal proposito – aggiunge ancora l’ex vicesindaca di Rende – vorrei ricordare che lo Statuto Nazionale stabilisce all’art. 23 e 23 comma 2 che “la sospensione, la revoca e il commissariamento di un circolo sono promossi dal Segretario Regionale, sentito il Segretario di Federazione e devono essere ratificati, a pena di nullità, dalla Direzione Regionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei componenti entro 30 giorni dall’adozione del provvedimento“. Nulla di tutto questo è stato a me ed al circolo, a tutt’oggi, comunicato».

Annamaria Artese, infine, chiude il suo intervento dicendo che le duole constatare «che i passaggi fondamentali siano stati completamente disattesi, dimenticati, messi da parte, mentre, diversamente, con grande solerzia si convocano riunioni e incontri con associazioni ed altro, tesserati e non con lo scopo di voler conquistare un ruolo di rilievo seppure supinamente secondario nel discutibile disegno regionale di città unica. Da parte mia, in ogni caso, rimane ferma l’apertura al confronto, o anche allo scontro, purché leale, costruttivo e, soprattutto, coerente».

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