lunedì,Dicembre 9 2024

Ciacco, riflettori sull’Inrca di Cosenza: «Non può essere accreditata»

Per il consigliere comunale di Palazzo dei Bruzi non ha i requisiti strutturali e organizzativi: «Mancano all'appello diversi posti letto...»

Ciacco, riflettori sull’Inrca di Cosenza: «Non può essere accreditata»

«Ma è mai possibile che il Commissario ad acta alla sanità della Regione Calabria non ne azzecchi nemmeno una? È un disastro completo. Ora sta facendo cilecca, finanche, con la questione dell’INRCA. Eppure, avrebbe in mano tutte le carte, in regola, per risolvere il problema. Che, fra l’altro, non è di poco conto. Infatti, le cose stanno, esattamente, così». Lo scrive in una nota Giuseppe Ciacco, consigliere comunale di Cosenza.

«La Regione Calabria – spiega – con il DCA n. 64 del 2016, ha accreditato all’INRCA di Cosenza, complessivamente, 59 posti letto, di cui 39 di geriatria e 20 di riabilitazione. Sono trascorsi quasi otto anni e, quel DCA, è rimasto, inapplicato: a tutt’oggi mancano all’appello 19 posti di geriatria, risultandone funzionanti solo 20. Tant’è vero che, a dicembre del 2020, la Regione Calabria ha, formalmente, eccepito il disallineamento tra i posti letto accreditati e i posti letto, effettivamente, attivati. 

Ciò nonostante, la direzione generale di Ancona ha fatto, e continua a fare, orecchie da mercante».  

«Ma non solo fa orecchie da mercante, per quanto bara anche sui numeri, dichiarando, falsamente e scientemente, come funzionanti, i posti letto accreditati e non quelli effettivi. Cioè a dire la direzione generale dell’INRCA mente, sapendo di mentire. E tutto questo nel consapevole e connivente silenzio omertoso del Commissario ad acta alla sanità della regione Calabria. E i posti letto accreditati non vengono attivati, perché, presso l’INRCA di Cosenza, c’è un difetto circa i requisiti strutturali, direttamente connesso alla mancanza di investimenti». 

Ciacco entra poi nel dettaglio. «I posti letto non vengono attivati, perché molte stanze, per essere adibite a degenza dei pazienti, andrebbero ristrutturate. A distanza di tre anni i lavori non sono stati fatti, il circolo vizioso è ancora più vizioso di prima e nessuno, neppure il Commissario ad acta, ha detto una parola. Alla Cittadella di Catanzaro, tutti zitti e muti. Ma c’è di più e di peggio. Non c’è solo un deficit strutturale. All’INRCA di Cosenza c’è anche – e soprattutto – un deficit in termini di requisiti organizzativi. L’INRCA di Cosenza non ha personale. E il personale che ha, è quasi tutto precario. E, ogni anno, si registrano unità lavorative in uscita, che, puntualmente, non vengono sostituite». 

«Eppure – prosegue l’invettiva del consigliere comunale di Cosenza – l’Ente ha ricevuto l’integrale ripiano del debito. Insomma, costoro, il management dell’INRCA, con sfrontata tracotanza, declinano una gestione insolente e spregiudicataRoba da far rabbrividire.  Rispetto alla quale, qui in Calabria, nessuno chiede loro di renderne conto. Hanno dilapidato il denaro intascato, atteso che è costante lo scostamento tra i costi e i ricavi e il tasso di produttività dei reparti è, addirittura, al di sotto del 50% della produttività reale. Non attivano i poti accreditati; hanno taroccato e continuano a taroccare   il numero dei posti letto; non hanno investito e continuano a non investire, neppure, un centesimo di euro; non ristrutturano le stanze per renderle idonee all’attività di ricovero; mantengono il personale in una vergognosa condizione di precarietà, non sostituendo, neppure, quello in uscita, nonostante, ogni anno, abbiano avuto un costante decremento».  

«E, alla Cittadella di Catanzaro, tutti zitti e muti – aggiunge Ciacco -. Eppure, alla Cittadella di Catanzaro tutti sanno. Non foss’altro, perché le Organizzazioni sindacali, con la FP CGIL in testa, hanno fatto sentire alta, forte e vibrata la loro voce. Epperò, a Catanzaro, tutti allineati. Che la direzione generale dell’INRCA abbia il coraggio di smentirmi! Che il Commissario ad acta abbia il coraggio di smentirmi! Ora, però, basta. I signorotti di Ancona debbono capire e sapere che lo stabilimento ospedaliero INRCA di Cosenza non è una colonia del Burundi. E, insieme a loro, devono capirlo e saperlo, anche, i signorotti di Catanzaro. Si attivino e si perfezionino, immediatamente, in ottemperanza alla normativa vigente, le procedure di stabilizzazione del personale.  Si attivi e si perfezioni, immediatamente, in ottemperanza alla normativa vigente, la procedura di allineamento tra i posti letto accreditati e i posti letto, effettivamente, funzionanti».

1Sapendo che l’attuale situazione e, peggio ancora, lo scellerato perdurare della stessa, mette in grave sofferenza, rispetto all’INRCA di Cosenza, la sussistenza dei requisiti minimi di autorizzazione e di  accreditamento, di cui alla legge regionale n. 24 del 18.luglio.2008. Con l’avvertimento, quindi, che, decorso, infruttuosamente, il termine di 30 giorni da oggi, tempestivamente e senza ulteriore indugio, dedurrò, dinnanzi alle Autorità competenti, il fondato difetto di legittimazione all’accreditamento da parte dell’INRCA di Cosenza. L’INRCA di Cosenza, oggi, non ha i requisiti strutturali e organizzativi per beneficiare dell’accreditamento. E, allora, ora basta. Ma, per davvero, basta – conclude Giuseppe Ciacco -. Non si può giocare, all’infinito, come se fosse una roulette russa, con la vita dei cittadini e la dignità dei medici e degli infermieri. E, oggi, l’INRCA di Cosenza è un’indecente roulette russa».

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