«Deprimente il dibattito per la spartizione di poltrone in ottica città unica»
L'ex assessore di Rende Lisa Sorrentino: «Si litiga per la localizzazione di un ospedale che non c'è e l'Annunziata, che c'è, va a rotoli»
di Lisa Sorrentino*
«In più occasioni, come ex amministratori della Città di Rende, relativamente al progetto di fusione voluto da Regione Calabria, abbiamo espresso la necessità di velocizzare un dibattito costruttivo, sollecitando il coinvolgimento di tutti gli attori. Non abbiamo mai posto veti a priori, qualora a valle di un mirato e puntuale studio di fattibilità l’obiettivo principale fosse realmente quello di comprimere i costi a vantaggio di una maggiore funzionalità delle strutture e soprattutto di un’implementazione e miglioria dei servizi primari.
Viviamo in una terra dimenticata, in cui sanità, welfare, istruzione, cultura e ovviamente i servizi digitali sono agli ultimi posti su scala nazionale. Dinanzi a questo scenario, appare dunque deprimente il dibattito locale da cui emergono campanilismi di vario genere e sete di posizionamenti per le poltrone di comando, cui fanno chiaramente da corollario condottieri di ventura e sterili polemiche intorno all’ubicazione di un nuovo presidio ospedaliero/policlinico universitario. Mentre si disquisisce, i livelli assistenziali continuano l’impennata in discesa e l’ospedale Civile dell’Annunziata è sempre più al collasso.
Gli ospedali servono a garantire principalmente cure e assistenza adeguata e, in tal senso, devono sorgere in zone facilmente accessibili e raggiungibili. La scelta del luogo diventa fondamentale per poter creare delle zone d’ingresso dedicate, e questo è’ altresì fondamentale nell’ottica di una crescita futura della struttura stessa. Sono soprattutto questi i punti su cui è necessario dare ascolto ai cittadini e alle cittadine. Le diverse tipologie di interessi, siano essi di natura economica o politica, devono assolutamente cedere il passo a quello che è un diritto previo: il diritto alla salute, diritto oramai da tempo dimenticato nella nostra Calabria, il cui sistema sanitario ancora spinge verso i viaggi della speranza o verso il privato.
La proposta della Regione, per i non addetti ai lavori, è ancora poco chiara in merito alle specifiche sui vantaggi e ancor di più sugli svantaggi della costituenda Città Unica e questo, al di là delle considerazioni di natura più propriamente amministrativa e finanziaria, inibisce una discussione democratica. Diversamente, un percorso partecipato diventa oltremodo necessario per riuscire a prospettare un disegno d’insieme che permetta di realizzare politiche congiunte e di maggior respiro. E’ questo un passaggio logico, oltre che indispensabile, in un periodo storico fortemente caratterizzato da una oggettiva mancanza di fiducia nei confronti dei principali partiti, riscontrabile prima facie dal vertiginoso crollo dell’affluenza alle elezioni.
In tal senso, un ruolo fondamentale deve essere necessariamente riconosciuto alle associazioni, alle comunità territoriali di Rende, così come di Cosenza e di Castrolibero, ai cittadini e alle cittadine attive attraverso l’attuazione di processi e percorsi partecipativi. In questa direzione, è di fondamentale importanza sollecitare l’utilizzo di tutti gli strumenti di partecipazione democratica previsti dalle normative, strumenti che dovrebbero entrare a pieno titolo negli statuti dei nuovi comuni e nei Regolamenti. Un percorso partecipato andrebbe a scongiurare il rischio di una fusione calata dall’alto e soprattutto andrebbe a delineare le linee di intervento per la progettazione di una nuova visone urbana che risponda in primis ai bisogni e alle necessità effettive di tutti i cittadini e di tutte le cittadine».
*Lisa Sorrentino, ex assessore al Comune di Rende