Le aziende sanitarie e ospedaliere calabresi sono senza assicurazione
La denuncia di Mazzuca (Pd): Tar e Consiglio di Stato hanno annullato il bando, ogni azienda dovrà accantonare fondi in bilancio per pagare eventuali danni.
La polizza RCT/O tiene indenne l’assicurato dal rischio derivante dalla responsabilità civile e professionale. Per esempio, rientrano nella copertura i danni cagionati da colpa medica e dagli infortuni sul lavoro. Ebbene, tutte le aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria sono prive della copertura assicurativa RCT/O. E non da ieri, ma da circa un anno. E’ quanto denuncia in una nota il presidente del consiglio comunale di Cosenza, Giuseppe Mazzuca (Pd).
Come sia possibile una cosa del genere lo spiega lo stesso Mazzuca nella sua nota. E’ accaduto che, prima, il TAR della Calabria e, poi, il Consiglio di Stato rispettivamente il 13 aprile 2022 e il 20 ottobre 2022, hanno annullato “il bando e il disciplinare relativi alla procedura… per l’affidamento del servizio di copertura assicurativa RCT/O per le aziende sanitarie ed ospedaliere della Regione Calabria, nonché tutti gli atti successivi”, compreso il decreto dirigenziale n. 13335 del 21 dicembre 2021, con il quale era stata disposta l’aggiudicazione del servizio in favore di AmTrust Assicurazioni S.p.a.”
Il motivo non è ben chiaro. Mazzuca nella sua nota scrive «perché l’accertamento giurisdizionale, ha diagnosticato, in capo alla relativa procedura, il vizio della macroscopica illegittimità. E quali erano i profili dell’accertata illegittimità? Erano, esattamente, i seguenti: conclamata violazione del principio di trasparenza; manifesta illogicità; plateale trasgressione del canone della par condicio».
Ora, al di là delle motivazioni, quello che contano sono gli effetti e gli effetti sono che tutte le aziende sanitarie e ospedaliere della regione restano senza copertura assicurativa. Per questo Occhiuto, nelle sue vesti di commissario, ha disposto che la gestione dei rischi derivanti da responsabilità civile e professionale fosse espletata in regime di auto–ritenzione. Ciò significa che ogni azienda sanitaria e ospedaliera dovrà gestire al suo interno questo tipo di rischio «attraverso la costituzione di fondi specificamente destinati al risarcimento dei danni da malpractice, alimentati da accantonamenti annuali. Tradotto, significa che, in Calabria, ogni azienda sanitaria e ogni azienda ospedaliera, deve far fronte, al risarcimento dei danni, con un proprio capitolo di spesa, che deve essere, fra l’altro, implementato ogni anno. Un’opzione del genere, qui in Calabria, è sostenibile da un punto di vista economico? Assolutamente no: un meccanismo del genere, qui e ora, è un micidiale detonatore di debito».
«Con la copertura assicurativa – continua Mazzuca – si paga un premio annuo e la liquidazione dei sinistri e delle spese legali resta a carico della Compagnia assicurativa. Con l’auto-ritenzione l’integrale liquidazione del sinistro e delle spese legali è a carico della singola azienda, che deve pagare, attingendo il denaro dalle proprie casse. Il che, intuitivamente e plasticamente, ha determinato, determina e determinerà una lievitazione esponenziale del debito sanitario regionale. Una cosa è pagare un premio assicurativo omnicomprensivo, altra cosa è pagare, con risorse proprie, ogni singolo sinistro con annessi accessori legali».
Mazzuca poi chiude la sua nota con una domanda: «ma come mai, il Presidente della giunta regionale della Calabria, che è il mago delle proroghe (in Calabria ci sono servizi sanitari prorogati, illegittimamente, da oltre 10 anni!), questa volta, per la copertura assicurativa RCT/O delle aziende sanitarie e ospedaliere, non ha fatto ricorso all’istituto della proroga? Eppure, forse, questa volta, i requisiti per la prorogano sussistevano. E, allora, perché non si è fatto ricorso alla proroga? Risponda, Occhiuto, e dica, anche e pubblicamente, quante pratiche da contenzioso RCT/O pendevano, presso le aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria, al momento dell’entrate in vigore del regime di auto-ritenzione; quante ne sono state evase fino a oggi e quali sono stati gli importi delle relative liquidazioni».