“Reset”, oggi la verità su Porcaro. In aula anche il pentito Franco Bruzzese
Nella seduta odierna si capiranno probabilmente le reali intenzioni dell'ex "reggente" del clan "Lanzino-Patitucci" circa la volontà di non collaborare più con la Dda di Catanzaro
Grande attesa per conoscere gli sviluppi odierni del processo “Reset” in corso di svolgimento nell’aula bunker di Catanzaro. Davanti al giudice Fabiana Giacchetti compariranno gli imputati che hanno deciso di farsi giudicare con il rito abbreviato. Due le questioni preliminari: la ricusazione del giudicante per incompatibilità con le nuove norme contenute nella recente riforma Cartabia e la richiesta di far intervenire la Corte Costituzionale sul fatto che chi presiede l’udienza preliminare non può rivestire i panni del giudice di merito.
In caso di non accoglimento delle richieste difensive, capiremo se la volontà di Roberto Porcaro di non collaborare più con la giustizia sia ormai una decisione definitiva o se l’ex “reggente” del clan “Lanzino-Patitucci” di Cosenza tornerà sui propri passi. Un passaggio non secondario per il futuro processuale e per le indagini che verranno. Poi si entrerà nel vivo dell’udienza con l’esame dell’imputato Giuseppe Caputo, accusato di essere al servizio di Roberto Porcaro. Caputo è titolare di un’agenzia che gestisce la sicurezza nei locali della Movida cosentina. Ci sarà anche l’escussione del collaboratore di giustizia Franco Bruzzese, ex boss degli “zingari” di via Popilia di Cosenza. Dovrà rispondere alle domande che gli verranno poste dall’avvocato Cristian Cristiano, difensore di Cesare D’Elia. Insomma, sarà una seduta processuale ricca e chissà se regalerà altri colpi di scena dopo il pentimento di Francesco Greco, “braccio destro” di Roberto Porcaro.