giovedì,Dicembre 12 2024

Acquappesa, la memoria di Lucio Ferrami è viva. Scoperto un murale | VIDEO

Alla presenza delle più alte autorità locali, nel paese tirrenico del Cosentino è stato inaugurato un mosaico che lo raffigura realizzato dagli studenti del liceo artistico di Cetraro

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«Questa sfida contro il malaffare – ha detto don Ennio Stamile – contro la ‘ndrangheta, che è una subcultura, la possiamo vincere se consapevoli tutti, che questa sfida è innanzitutto, appunto, culturale. Ancora più bella, quest’opera, perché proviene dai ragazzi dei licei, e ancora più bella perché è il segno evidente che i ragazzi sono i primi a reagire di fronte a questa subcultura mafiosa, questa subcultura di prepotenza». Parole del sacerdote della diocesi di San Marco Argentano/Scalea che sta dedicando la sua vita a lottare contro la ‘ndrangheta e ad indirizzare i ragazzi sulla strada giusta.

Le ha proferite in occasione dell’inaugurazione del mosaico che, realizzato dagli studenti e da alcuni docenti del liceo artistico di Cetraro, è stato scoperto in contrada Zaccani (bivio per S. Iorio) ad Acquappesa. Un’opera raffigurante il volto di Lucio Ferrami, imprenditore di origini lombarde che, oltre ad aver avviato una florida attività nel settore dei materiali da costruzione, era riuscito a radicarsi sul Tirreno cosentino insieme alla sua famiglia, ucciso il 27 ottobre 1981 per mano mafiosa, a soli 32 anni, perché denunciò alle autorità le richieste estorsive subite dai clan imperanti a quel tempo lungo la costa.

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