venerdì,Dicembre 8 2023

Terapia Intensiva Pediatrica, non è un derby Cosenza-Catanzaro. É un dramma calabrese

Non è l’ennesimo tira e molla tra le eterne rivali e fa strano che non sia visto come una questione (di vita e di morte, è il caso di dirlo) che riguarda tutta la regione

Terapia Intensiva Pediatrica, non è un derby Cosenza-Catanzaro. É un dramma calabrese

I posti nelle terapie intensive pediatriche in tutta Italia sono insufficienti. Soprattutto al Sud. Sono 6 attualmente presenti in Calabria – che addirittura si ridurrebbero a 5 con il passaggio da Cosenza a Catanzaro – e non bastano. Eppure il futuro smantellamento del reparto dell’Annunziata, dopo l’attivazione alla Dulbecco, è stato spiegato proprio con l’impossibilità di mantenere entrambi i reparti, e quindi tutti i posti letto, in rapporto alla popolazione.

Tutto già noto dunque, o forse no, viste le reazioni. Dalla “scippata” Cosenza si è levato, tra gli altri, l’urlo di guerra del sindaco Franz Caruso, che si è detto pronto «ad alzare le barricate» contro la soluzione prospettata. E ha ragione senz’altro il primo cittadino quando dice che «tutto si giocherebbe sulla pelle di piccoli pazienti il cui diritto alla salute dovrebbe, invece, essere universalmente garantito sopra ogni cosa e tenuto ben distante da calcoli di natura eminentemente ragionieristica». 

Fa specie, però, che lo scandalo – anche una volta scoperchiato un pentolone che in realtà bolliva già da mesi – rimanga circoscritto nei confini troppo ristretti del “togli a me per dare a te”, facendo apparire la questione più come l’ennesimo tira e molla tra le eterne rivali Cosenza e Catanzaro che non come una questione (di vita e di morte, è il caso di dirlo) che riguarda tutta la Calabria e i calabresi, quei «piccoli pazienti» sulla cui pelle, come affermato dal primo cittadino bruzio, non dovrebbe giocarsi questa partita.

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