martedì,Settembre 17 2024

Rende, tombola e polemica con il Pnnr: «I milioni ottenuti sono solo sedici»

Le opposizioni smentiscono i dati diffusi dal Laboratorio civico che prospettava il conseguimento di risorse per ben 167 milioni

Rende, tombola e polemica con il Pnnr: «I milioni ottenuti sono solo sedici»

La città di Rende non ha ottenuto 167,7 milioni di euro di fondi Pnnr come sostiene il Laboratorio civico. Lo affermano in una nota congiunta la Federazione riformista, AttivaRende e il laboratorio politico “Carlo Rosselli”. A loro avviso, la realtà è «molto più modesta».

Secondo i fedelissimi dell’ex sindaco Manna, infatti,  Rende sarebbe la terza città della Calabria ad aver acquisito il maggior numero di risorse, ma la classifica stilata dalle opposizioni è di ben altro tenore. Secondo i loro calcoli, i milioni sarebbero “solo” poco più di sedici.

«Fake news, errori di lettura o di battitura da parte del Laboratorio Civico? Non ci sentiamo di attribuire agli estensori dell’articolo tanta malevolenza o cotanta ignoranza. Sarà stato certamente un errore di battitura, forse di punteggiatura. Cogliamo l’occasione, però, per ribadire che, a nostro modesto avviso, il risultato raggiunto dalla nostra città, quanto ad utilizzo del PNRR, è senz’altro deludente sia per la quantità delle risorse ottenute sia per la qualità dei progetti presentati».

Eppure, rilevano gli estensori della nota, «Rende offre eccellenti condizioni per intervenire con opere strategiche nei settori dei rifiuti, dell’energia, dell’informatica, dell’innovazione tecnologica e digitale, della realizzazione e del completamento di grandi infrastrutture quali, ad esempio, il ponte sul Campagnano per collegare viale Principe a viale Mancini e dimostrare, con un atto concreto, l’unione delle due città. Si tratta, invece, ad eccezione di un paio di investimenti i cui progetti risultano peraltro estratti e rispolverati da qualche cassetto, di manutenzione straordinaria di opere esistenti, spesso imbruttite dagli interventi stessi, o, addirittura, di lavori che è meglio non definire essendo inutili e dannosi come il taglio di 60/70 maestosi pini. A noi dispiace assai dover ammettere che è stata l’ennesima occasione persa per lasciare qualche traccia positiva di un passaggio fortemente negativo sul piano politico-amministrativo».