Corigliano Rossano, il Movimento cinque stelle si schiera con Stasi
Prove di campo largo in vista delle comunali, il centrosinistra aggiunge un posto al tavolo apparecchiato da qualche settimana
«Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova», amava dire la “regina del mistero”, la drammaturga Agatha Christie. E tanto basta – anche se siamo solo al secondo – per “annunciare” l’ingresso del Movimento Cinque Stelle al tavolo del centrosinistra “apparecchiato” da qualche settimana.
Il primo indizio è dato dalla richiesta, giunta dall’anima grillina di Corigliano Rossano ai rappresentanti del tavolo, di essere invitati ai prossimi confronti, il secondo è una mezza frase “rubata” al consigliere regionale Davide Tavernise, secondo cui «sicuramente non ci alleeremo con il centrodestra». In attesa del terzo indizio si può affermare con un buon margine di veridicità che i grillini sosterranno la (ri)candidatura a sindaco di Flavio Stasi. Semplicemente perché il tavolo che oggi conta le presenza dei Verdi, di Sinistra italiana, dei socialisti, dei movimenti civici Corigliano Rossano Pulita, Corigliano Rossano Futura, le liste civiche stasiane ed una parte del Pd – ma non quello “ufficiale”, per il momento – sta lavorando in questa direzione. Obiettivo conclamato è quello di «allargare il campo» del centrosinistra che ha già individuato il suo frontman nel primo cittadino uscente.
Prende, così, sempre più corpo l’idea originaria di Stasi in vista delle prossime – seconde – amministrative di Corigliano Rossano, previste tra sette mesi: ricomporre l’alleanza Partito democratico-Movimento cinque stelle in salsa locale dopo la – poco fortunata – parentesi del governo Conte II e quindi (ri)presentarsi con alle spalle anche i simboli dei due partiti.
A quel tavolo, però, manca ancora il Pd detentore del simbolo, quello che da anni non supera in città il 7% nelle tornate elettorali di quasi tutti i livelli e su cui le parti – tante – stanno lavorando. All’interno dei dem, un partito da sempre dilaniato dalle correnti interne, un’ampia fetta di partito – base e dirigenti – sono allergici allo Stasismo e perché ciò accada, servirà un lavorio diplomatico di non poco conto, anche da parte della nomenclatura regionale.
Insomma, all’ingresso ufficiale del M5S nella coalizione di centrosinistra manca davvero poco. Prossimo step, il Pd, quello ufficiale.