Fuscaldo, Middea smentisce la “presunta truffa” dei Passionisti per appropriarsi del convento
In risposta alle recenti polemiche sulla proprietà del convento di San Francesco nel centro storico di Fuscaldo, l'amministrazione comunale ha tenuto un incontro pubblico per chiarire che la struttura è di proprietà della congregazione dei Padri Passionisti e non del comune
In un incontro pubblico presso la sede distaccata del municipio alla Marina, il sindaco di Fuscaldo, Giacomo Middea, affiancato dai membri della maggioranza consiliare, ha affrontato una delle questioni più dibattute nel panorama amministrativo del paese tirrenico: il convento di San Francesco di Paola nel centro storico.
La situazione è stata recentemente portata all’attenzione dall’opposizione, guidata dall’ex sindaco Davide Gravina, che ha sollevato dubbi sulla proprietà effettiva della struttura. Secondo il movimento extra-consiliare “Fuscaldo Europea”, la congregazione dei Padri Passionisti, storicamente riconosciuta come proprietaria, sarebbe entrata in possesso del bene nel lontano 1927 attraverso una presunta truffa ai danni del municipio, che ha necessitato dell’aiuto di un notaio napoletano che avrebbe convalidato documenti falsi.
Il sindaco Middea, nel fare il punto sulla questione, ha dichiarato pubblicamente di aver ristabilito la verità storica riguardante il convento. Ha sottolineato che, nonostante le polemiche e le accuse di sospette manovre, la documentazione ufficiale e gli atti in mano all’amministrazione attuale smentiscono le affermazioni dell’opposizione, evidenziando l’importanza di affrontare la questione con chiarezza, evitando strumentalizzazioni e menzogne.
Il sindaco ha anche invitato a riflettere sull’identità e il carisma dei presunti truffatori, riferendosi ai membri del clero tirati in ballo. Ha menzionato un procedimento di canonizzazione in corso per uno dei padri coinvolti, monsignor Faggiano, sottolineando le opere meritorie svolte da queste figure religiose.
Nel corso dell’incontro, sono intervenuti anche membri di “Fuscaldo Europea“, tra cui Davide Gravina e Luigi Suma, che hanno contestato aspramente le posizioni dell’attuale amministrazione comunale. Gravina ha sottolineato l’importanza di definire la questione della proprietà del convento e ha sollevato domande sull’eventuale vendita della struttura e sull’utilizzo dei fondi derivanti da affitti.
La querelle sulla proprietà del convento di Fuscaldo, anziché placarsi, sembra assumere contorni sempre più accesi, coinvolgendo l’intera comunità. La possibile coinvolgimento della magistratura potrebbe essere l’unico modo per porre fine a questa controversia che tiene in sospeso il destino del prezioso patrimonio storico-religioso del paese.
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