Gli atenei del Sud si svuotano. L’Unical resiste, ma il pericolo è alle porte
Le previsioni di Smivez e Anvur non inducono all'ottimismo: nel 2041 la perdita di iscritti al Meridione sfiorerà il venticinque per cento
Laurea triennale in Calabria e trasferimento al Nord per un master o per la specialistica. Centinaia di chilometri e centinaia (forse migliaia) di storie tutte uguali: studenti persi dalle università del Sud Italia. Sono i numeri di un esodo: un altro pezzo di quella fuga dal Sud che LaC News24 racconta da giorni assieme alle storie di chi è andato via.
Il primo campanello d’allarme è suonato con la pubblicazione del rapporto dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur). Nel 2011 gli studenti iscritti in un ateneo meridionale erano più di 600mila su un totale nazionale ai 1,7 milioni tra università pubbliche e private. Dieci anni dopo, il totale degli iscritti sfiora i 2 milioni ma l’aumento è trascinato dagli atenei settentrionali e dalle università online.
La quota delle università pubbliche meridionale è scesa di 100mila unità: Palermo, Bari e Napoli hanno perso tra 9mila e 15mila studenti ciascuno. Sono tre istantanee di una desertificazione che, per il momento, non ha investito la Calabria. L’Unical è il grande ateneo del Sud in maggiore crescita nel quadriennio: registra un +23% di iscritti rispetto al periodo pre-pandemia e negli ultimi quattro anni è sempre cresciuta.