mercoledì,Gennaio 15 2025

La radiografia degli “imboscati” all’ospedale Annunziata di Cosenza

SSU 623 visite fiscali a circa il 20% è stata riconosciuta l'esenzione. Dal tecnico che non può esporsi a radiazioni agli infermieri che non possono sollevare pesi

La radiografia degli “imboscati” all’ospedale Annunziata di Cosenza

Oltre il 20% di chi è stato sottoposto a visita fiscale si è visto riconoscere, in tutto o in parte, l’inidoneità a svolgere la mansione per la quale è stato assunto. Questa la statistica emersa dopo il “blitz” presso l’azienda ospedaliera “Annunziata” di Cosenza da parte dei tre consiglieri regionali di opposizione Davide Tavernise (M5s) e Mimmo Bevacqua e Franco Iacucci (Pd). Sono state infatti effettuate 623 visite in poco più di nove mesi dal medico competente, l’organo interno delegato a questa attività e che Tavernise contesta come meccanismo chiedendo che le visite siano effettuate dall’Inps o altro soggetto terzo. Il risultato di queste visite è il seguente: 352 idonei alla mansione specifica; 138 idonei con prescrizioni che non influiscono sullo svolgimento delle mansioni; 126 con una o più prescrizioni di varia natura, anche tali da impedire lo svolgimento delle mansioni previste all’atto dell’assunzione.

Al di là dell’alto numero di visite effettuate in soli nove mesi, guardiamo nel dettaglio le implicazioni che stanno comportando queste inidoneità. Diciamo subito che hanno avuto inidoneità certificata 18 dirigenti medici; 46 Infermieri; 16 OSS; 1 Farmacista; 4 Ostetriche; 3 Tecnico di Laboratorio; 1 Tecnico di Elettrofisiologia; 2 Tecnico Sanitario di Radiologia Medica. Gli altri sono figure esterne all’assistenza sanitaria (1 Impiegato, 3 Operatore Tecnico,1 Magazziniere, 2 Commesso e 1 Centralinista). Insomma la salute è cagionevole un po’ per tutti in azienda. Ma cosa comportano queste esenzioni sull’attività ospedaliera? Anche qui abbiamo dati abbastanza precisi.

All’Annunziata ci sono 11 tra infermieri e Oss da adibire ad attività ambulatoriale (con esclusione delle attività assistenziali); 46 da non impiegare in turni notturni; 35 tra infermieri e Oss da non impiegare nella movimentazione dei pazienti e nel sollevamento di carichi; 8 inidonei all’assistenza sanitaria diretta con i pazienti, in reparti e/o ambulatoriale; 2 tecnici sanitari di radiologia medica con prescrizioni sull’attività di radioesposizione; 18 da non impiegare in turni di reperibilità, tra cui 12 medici e 1 ostetrica; 9 da non impiegare in mansioni comportanti stazione eretta prolungata; 3 medici e 2 infermieri non idonei ad attività di emergenza-urgenza; 3 medici da adibire ad attività medica solo nell’area dei codici bianchi; 1 medico da non impiegare in attività che prevedono l’utilizzo di taglienti o pungenti; 1 medico non idoneo all’attività in sala operatoria e 27 da adibire ad attività di tipo prevalentemente amministrativa e sedentaria.

Una situazione quindi abbastanza intricata, ma non è finita qua. I tre consiglieri regionali sono rimasti, ad esempio, impressionati dall’open space che è stato creato in locali attigui al Pronto Soccorso. Qui vengono momentaneamente ricoverati tutti i pazienti che hanno già ricevuto una diagnosi, ma aspettano un posto letto libero in reparto. Secondo i calcoli dei tre consiglieri regionali ieri mattina c’erano circa una quarantina di pazienti, con i letti uno attaccato all’altro.

Il commissario straordinario dell’Annunziata, Vitaliano De Salazar, ha assicurato che i lavori di ampliamento del pronto soccorso dovrebbero completarsi entro giugno, garantendo così ai pazienti altri 700 metri quadrati nuovi di zecca. Per quanto riguarda il personale sanitario, i turni al Pronto Soccorso sono divisi in cinque medici a turno (che di notte diventano tre), sei Oss e sei infermieri. Più un sesto medico dedicato ai codici bianchi. Stamattina, quando c’è stata l’ispezione dei consiglieri regionali, c’era di turno un solo medico italiano e cinque cubani. De Salazar ha detto però che nell’ultimo anno sono state effettuate 100 stabilizzazioni e si resta in attesa dell’esito del concorsone regionale. Nel frattempo stanno arrivando tre nuovi primari per Nefrologia, Cardiologia e Oncologia.

Il problema vero, però, resta quello degli spazi e della funzionalità di una struttura che mostra tutto il peso degli anni che ha. Da anni di parla della costruzione di un nuovo ospedale della città ma per ora la politica non è andata oltre la rissa sulla scelta dell’ubicazione del nuovo nosocomio. I fondi dell’Inail sono lì che aspettano, ma a furia di perdere tempo e considerando l’andamento dell’inflazione, il rischio è che a furia di temporeggiare quei fondi possano rilevarsi insufficienti.

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