«In Azione non esiste la democrazia». La durissima linea degli esautorati di Corigliano Rossano
L’ormai ex militante Gianfranco Costa, insieme ad altri, sono andati via sbattendo la porta. «Staremo dall’altra parte, lì c’è confronto e dialogo. E metteremo a disposizione di Stasi una lista elettorale»
Azione e la politica dei due forni di democristiana ispirazione. In Calabria i calendiani giocheranno una partita fondamentale, ovvero la prima vera commisurazione delle proprie forze davanti all’elettorato, soprattutto nelle elezioni amministrative, come quelle di Corigliano Rossano, città calabrese più grande chiamata al voto e col maggior numero di elettori.
In riva allo Jonio già nelle settimane scorse il partito si è sostanzialmente spaccato in due: da una parte ci sono quelli che vorrebbero giocare il match nella metà campo centrodestrorsa, dall’altra la frangia che simpatizza per il centrosinistra, con nel mezzo non un arbitro vero ma un commissario, figura per la quale è stato investito il consigliere regionale Giuseppe Graziano. E quindi una fase di commissariamento, giunta prima del congresso e per questo mal digerita dai perdenti, messi all’angolo, ovvero quelli che di centrodestra non ne vogliono nemmeno sentire parlare.
Tra questi ci sono il consigliere comunale ed ex capogruppo di Azione, Francesco Madeo, ma anche un gruppetto di dissidenti che il partito l’hanno già lasciato, sbattendo la porta.
Costa: «In Azione non esiste la democrazia»
Uno degli ormai ex referenti calendiani che quella tessera l’ha stracciata, Gianfranco Costa, non le manda a dire. «In azione – dichiara a cosenzachannel.it – non esiste la democrazia. E lo dico perché abbiamo dovuto subire un commissariamento senza alcun problema evidente. Avevamo chiesto di andare a congresso, per decidere la linea politica, nonostante le posizioni diverse. Ma è il bello della democrazia: c’è chi vince e c’è chi perde e si adegua. A quel congresso non ci siamo arrivati perché probabilmente l’avrebbe spuntata la linea che vuole il partito nella coalizione di centrosinistra a sostegno di Flavio Stasi sindaco. Le due “fazioni” – prosegue Costa – avrebbero dovuto confrontarsi democraticamente, giacché un partito che si definisce tale agisce in questo modo. Ed invece una linea è stata dettata anche senza un confronto ed un congresso. Chi ha deciso quella linea?» si chiede il giovane militante. Domanda ovviamente retorica, in quanto ormai è noto che l’indirizzo politico di Azione in Calabria lo detta Graziano. «Perché – insiste – avremmo dovuto seguire la linea di Graziano imposta senza i connotati democratici? Per questo io ed altri ce ne siamo andati».
Con direzione centrosinistra e per l’esattezza la coazione, ormai definita, che sosterrà l’ex sindaco. «Altrove (nel centrodestra, ndr) – puntualizza Gianfranco Costa – non solo non c’è uno straccio di programma ma regna il caos più totale. Col centrosinistra, invece, abbiamo trovato spazio di discussione e dove poter contribuire con idee. Insieme all’ex coordinatore Salvatore Sammarro e Maurizio Marghella – conclude – abbiamo deciso di imboccare l’altra via e di sostenere, col movimento Aria Nuova-Riferimento popolare, il centrosinistra e quindi Stasi. E lo faremo mettendo a disposizione della coalizione una lista elettorale».