Dario De Luca porta in scena “I quattro desideri di Santu Martinu”
Il regista teatrale ieri a Morano Calabro si è esibito con la seconda favola scritta da lui stesso, dando seguito così agli appuntamenti del "Tirreno Festival"
di A. B.
L’attore, regista teatrale e drammaturgo calabrese, Dario De Luca dà seguito agli appuntamenti del Tirreno Festival. I quattro desideri di Santu Martinu è il titolo della seconda favola scritta e diretta dal lui stesso, andata in scena ieri all’Auditorium Massimo Troisi di Morano Calabro, gremito come non mai. Come mai De Luca ha pensato proprio a una fiaba da mettere in scena? “I quattro desideri di Santu Martinu” è la seconda di una trilogia di fiabe. Tutto è nato rileggendo le favole calabresi mentre l’attore si trovava in vacanza a Palmi, dove ha riscoperto il celebre novelliere anch’egli calabrese, Letterio Di Francia, che proprio nella città di Palmi negli anni ‘20 andava in giro per raccogliere le fiabe dalla voce del popolo.
La prima fiaba di De Luca che è salita sui palchi nel 2019 è Re Pipuzzu fattu a manu, in giro per l’Italia in decine di comuni. Da un fiaba molto dolce, l’attore è passato a una favola di tenore diverso, la fiaba oscena, grazie alla quale De Luca ha ripreso i racconti pruriginosi dalla tradizione medievale, alla base di tanta letteratura erotica di quegli anni.
“I quattro desideri di Santu Martinu” è una favola molto surreale e i suoi protagonisti sono due contadini, marito e moglie devoti a San Martino. Il Santo gli appare e gli regala 4 desideri. Questi due poveracci sprecano i quattro desideri del Santo per stupidaggine e, così, buttano via la loro possibilità.
De Luca ha trasmesso tutto il suo entusiasmo poco prima di salire sul palco: «Mi diverte molto mettere in scena questa favola perché è tutta in dialetto» ha dichiarato a Cosenza Channel. Il timore che possa non essere compresa svanisce subito. Egli stesso ha spiegato che è una lingua molto comprensibile, non utilizzata nel quotidiano ma trasfigurata per la scena.
«Le fiabe raccontano i popoli» ha ricordato De Luca. «Rileggendo le fiabe ci possiamo riconoscere. Le favole mettono in scena le paure ataviche delle persone e dei popoli» ha proseguito il regista teatrale. «Il teatro è il posto migliore dove posso stare e sul palco cerco di starci il più possibile». Infine, un augurio: «Diamo più spazio all’arte» ha detto De Luca prima di concedersi al pubblico. San Martinu è sul palco nelle sue vesti surreali. Silenzio, inizia lo spettacolo.
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