domenica,Settembre 8 2024

Bila, il giovane in fuga dalla morte in Benin che ha costruito a Cosenza il suo futuro

Il suo racconto ricorda il film "Io Capitano" di Garrone: «Ho attraversato il deserto, sono sopravvissuto alle torture e a un naufragio. In Calabria sono rinato»

Bila, il giovane in fuga dalla morte in Benin che ha costruito a Cosenza il suo futuro

Bila parte dal Benin, in una notte di dicembre del 2020, quando aveva appena compiuto 16 anni. La sua giovane vita aveva già visto grandi tragedie, in particolare quando il papà e un fratello sono stati uccisi. Bila va via affrontando il buio della foresta, nel disperato tentativo di salvare sé stesso e la vita di sua madre e del fratellino. Costretto a scappare da casa, ha dovuto lasciare tutto e tutti perché in pericolo a causa di un incidente stradale.

I parenti del giovane coinvolto nell’incidente lo perseguitavano e volevano ucciderlo. Bila scappa via di corsa, passa la notte nella foresta, spaventato e in preda al panico si addormenta per terra. I forti rumori e gli abbaglianti di alcune un’auto lo svegliano. Erano uomini e donne diretti in Libia per cercare lavoro.  

Gli danno un po’ d’acqua e lo portano con loro. Il viaggio verso la Libia è lungo e molto difficile, cambiano auto diverse volte, ogni tratto è un nuovo pericolo, spesso sono necessarie lunghe camminate a piedi. In una delle notti, ormai a pezzi, Bila non ce la fa più, le gambe gli cedono, rallenta, si ferma. Il suo gruppo lo lascia indietro. Bila ha paura, è rimasto da solo nel buio della notte, deve trovare la forza e il coraggio di rialzarsi. Sa benissimo che diversamente morirà in pieno deserto.

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