Processo “Katarion”, la Corte d’Appello ridetermina le pene per gli imputati | NOMI
Confermate le condanne emesse in primo grado dal tribunale distrettuale di Catanzaro. Si tratta dell'inchiesta della Dda contro una presunta associazione a delinquere dedita al traffico di droga operante nella zona di Cetraro
È giunto alla sentenza d’appello il processo abbreviato di “Katarion“, l’inchiesta della Dda di Catanzaro contro una presunta associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e non solo. I magistrati antimafia contestano anche i reati di estorsione, tentata estorsione, detenzione illegale d’arma da fuoco, tutti aggravati dal metodo mafioso. Per i pm di Catanzaro, le presunte attività illecite sarebbero state perpetrate per favorire e agevolare la cosca Muto di Cetraro.
La Corte d’Appello di Catanzaro, al termine della requisitoria e delle discussioni difensive, ha emesso la sentenza di secondo grado, rideterminando le pene per i dodici imputati. Ecco di seguito il dispositivo:
- Poldino Cianni 6 anni
- Annaelisa Esposito 2 anni e 10 mesi
- Flavio Graziosi 7 anni e 4 mesi
- Alessio Presta 4 anni
- Alfonso Scaglione 5 anni e 8 mesi
- Maurizio Tommaselli 5 anni
- Luigi Tundis 4 anni e 4 mesi
- Giuseppe Antonuccio 5 anni e 8 mesi
- Mario Cianni 16 anni
- Franco Valente 10 anni
- Gianluca Vitale 8 anni
- Concettina Zicca 2 anni e 10 mesi
Il rito ordinario di “Katarion” si concluderà invece a fine giugno. Parliamo ovviamente della sentenza di primo grado che sarà emessa dal tribunale collegiale di Paola. Nel collegio difensivo figurano, tra gli altri, i penalisti Rossana Cribari, Armando Sabato, Cesare Badolato e Giuseppe Bruno.
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