venerdì,Aprile 25 2025

Artese: «Il PD di Irto è il partito delle élite litigiose, dei bluff e dell’incoerenza»

Dura riflessione dell'ex vicesindaca di Rende, già segretaria di circolo, che prende di mira il senatore: «Le persone libere vanno via e noi ci ostiniamo a non purificare un ambiente retrogrado»

Artese: «Il PD di Irto è il partito delle élite litigiose, dei bluff e dell’incoerenza»

«Mai come in questo momento, in una Regione come la Calabria, occorrerebbe un’opposizione ferma e responsabile che accenda luci e motori sui problemi urgenti della nostra terra. Un’opposizione che abbia capacità di progetto e capacità di sintesi per la difesa di quei valori/diritti senza i quali la democrazia è una scatola vuota. Ma il PD è totalmente allo sbando, privo di una guida e di un programma politico coerente. Non si ha alcuna percezione del suo agire sul territorio». A sostenerlo è l’ex vicesindaca di Rende Annamaria Artese che propone un’analisi critica di quanto avviene all’interno del microcosmo balcanizzato dei democrat.

Artese parla di «un grave silenzio, quasi di connivenza, attorno alle politiche del centrodestra che a livello centrale minaccia gravemente il Sud». Poi solleva dei dubbi sulla proposta di fusione portata avanti dai consiglieri cosentini in Regione e a cui di recente il Pd ha aperto. «A livello locale la maggioranza alla Cittadella sforna proposte di leggi, stabilendo nuovi assetti e fusioni di comuni senza alcuna reale partecipazione popolare. Tutto ciò mentre nell’area di opposizione si assiste a posizionamenti opportunistici e alleanze di convenienza, che ricordano più il chiasso di un pollaio che una discussione seria».

Artese: «Da Irto due pesi e due misure»

«Il PD del giovane Irto – sostiene la già segretaria cittadina del circolo di Rende – appare oramai come il partito delle élite litigiose che acuiscono i problemi fingendo di provare a risolverli. La Città di Rende è sotto assedio da oltre un anno e mentre il centro-destra è intento a studiare ogni singola mossa per la conquista definitiva, nessuna reale analisi politica da parte di una forza che si indigna per il commissariamento del comune di Bari ma che nulla ha da dire su quello che avviene in casa propria. La politica dei due pesi e delle due misure alternata alla teoria della presupposta superiorità morale che sfocia nel garantismo ad intermittenza, ad personam. Ma è giusto che si sappia che il principio del garantismo non fa distinzioni personali».

Il problema per Artese è chiaro: «Si dovrebbe essere coerenti nell’applicare sempre il garantismo e non solo quando le inchieste dei media o le azioni della polizia coinvolgono il proprio partito. Ma questo è il PD, il partito del grande bluff, il partito dell’incoerenza. Sarebbe bene che i dirigenti iniziassero a guardarsi intorno e si preoccupassero maggiormente della importante perdita di credibilità che riescono a far crescere attorno a sé giorno dopo giorno. Tutto questo implica dei costi molto pesanti non solo per chi ne è direttamente investito, ma, più in generale, per il sistema democratico e per l’intera collettività».

«Il PD perde per strada persone davvero libere»

Nonostante Annamaria Artese abbia rinnovato la propria tessera, contesta il modus operandi del Partito Democratico che non ha subito l’effetto Schelin a nessuna latitudine. E, nella sua analisi, fa esplicito riferimento all’addio dato da Maria Pia Funaro domenica scorsa. «Il futuro di questo partito sembra sempre più incerto e lontano, e a meno che non si voglia continuare a perdere le uniche persone realmente libere e pensanti al proprio interno, sarebbe forse opportuno cambiare velocemente rotta e tentare di modificare l’infausto e annunciato epilogo. Riconoscere dunque maggiore valore alle donne sarebbe, senza ombra di dubbio, il primo grande passo per purificare un ambiente retrogrado da atteggiamenti ambivalenti e di convenienza».

L’ex vicesindaca di Rende chiude il suo intervento abbandonandosi ad un’amara riflessione. «Un partito progressista – afferma – dovrebbe essere, difatti, un luogo inclusivo, equo e in cui la parità di genere sia un valore fondante e condiviso. È necessario investire sulle competenze e sulla valorizzazione delle idee, tralasciando meschini interessi particolari. Solo in questo modo è possibile costruire un partito forte e credibile, e solo così sarà possibile guardare al futuro con maggiore speranza e ottimismo».

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