Pasolini e la Calabria nel nuovo libro del docente Unical Carlo Fanelli
Nel volume si racconta la presenza dell'autore al Premio Crotone nel 1956 e nel ’57, le polemiche scaturite dalla descrizione del territorio riportate ne "La lunga strada di sabbia" e alcuni ricordi delle riprese de "Il Vangelo secondo Matteo"
È stato pubblicato per i tipi di Pellegrini il volume del professor Carlo Fanelli dal titolo “Pasolini e la Calabria” nelle celebrazioni ufficiali del centenario della nascita del grande autore. Nel libro si trovano le aggiornate osservazioni sulla relazione tra il poeta e la Calabria – la sua presenza al Premio Crotone nel 1956 e nel ’57, le polemiche scaturite dalla descrizione del territorio di Crotone riportate ne La lunga strada di sabbia, alcuni ricordi delle riprese de Il Vangelo secondo Matteo – cui si uniscono contributi sulla poesia e le riflessioni dell’autore.
I saggi contenuti forniscono un contributo originale nel contesto delle iniziative legate alle celebrazioni del centenario, insieme ad uno sguardo privo della retorica e del pregiudizio che spesso ha circondato il pensiero pasoliniano. Si rileva il suo protogramscismo e il profilo di intellettuale militante, il suo implacabile giudizio sulla borghesia, presa di mira anche col teatro e la sua demistificazione culturale e politica. Del Pasolini poeta, infine, si evidenzia la prospettiva majakovskiana, secondo cui “il poeta deve parlare quando il politico tace” e la sua ispirazione a reintegrare il sacro in un mondo dominato dal consumismo.
Chi è l’autore
Carlo Fanelli è professore associato presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria. Insegna Drammaturgia e Organizzazione ed economia dello spettacolo al CdS Triennale in Comunicazione e DAMS, Storia del teatro e della danza e Teorie della performance, alla Laurea Magistrale in DAMS e Storia dell’Arte. Organizzazione e teoria delle arti, della musica e del teatro. Nello stesso Ateneo è componente della Scuola Dottorale Internazionale di Studi Umanistici. Si occupa di cultura teatrale italiana del Rinascimento ed è autore di studi sulla Calandria di Bibbiena, sulla relazione tra retorica e drammaturgia e sul teatro di Ruzante. Ha scritto numerosi saggi sul teatro gesuitico, sugli autori teatrali dell’epoca e dell’entourage accademico di Bernardino Telesio e sulla Poetica di Tommaso Campanella. A queste ricerche incrocia interessi sulla ridefinizione del teatro contemporaneo come “teatro vivente”, ambito nel quale è autore di saggi su Romeo Castellucci, Teatro Valdoca, Motus e altri.
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