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Corigliano Rossano, tutti i cambi di casacca e chi resta a guardare alle Amministrative 2024

Tra i casi più eclatanti i tre tesserati di Fdi candidati in liste civiche a sostegno di Stasi. Ricusato dalla commissione elettorale anche il forzista Carlo Micciullo: per lui e Piattello scatta l'applicazione della legge Severino

Corigliano Rossano, tutti i cambi di casacca e chi resta a guardare alle Amministrative 2024

onclusa la fase della presentazione delle liste, non sono mancate e non mancano le sorprese dopo il passaggio al setaccio della commissione elettorale
Già accennato della ricusazione della lista del candidato sindaco Domenico Piattello, la novità di questa ultime ore è rappresentata dalla non accettazione di un candidato iscritto alla lista di Forza Italia. Si tratta diCarlo Micciullo, ex vigile urbano rossanese, titolare di un patronato in città, sempre interessato al mondo politico e molto vicino al presidente della Regione, Roberto Occhiuto

Il presidente della commissione elettorale ha ritenuto vagliare il casellario giudiziario di tutti i candidati, ricusando poi Piattello e Micciullo per delle «sentenze ostative alla candidabilità ai sensi della legge Severino». Da quanto appreso, inoltre, per la lista a sostegno di Domenico Piattello c’era il problema di una «sentenza passata in giudicato», considerato dalla commissione stessa come un «ostacolo insormontabile». 

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Curiosità e (clamorose assenze)

Sempre quest’oggi, la commissione ha sorteggiato la posizione dei candidati sindaco nella scheda elettorale e nei manifesti. Estratta perprima Pasqualina Straface che, con le sue liste, occuperà la parte sinistra della scheda e dei manifesti, mentre Flavio Stasi si posizionerà su “mano”destra. 

A proposito di destra e sinistra, questa volta nel senso politico del termine, rappresentano dei casi alcuni cambi di casacca, come i tre – o forse quattro – tesserati di Fratelli d’Italia per l’anno in corso, candidati nelle liste di Stasi, quindi del diretto avversario. Restano un mistero i motivi per i quali abbiano abbandonato la “casa madre” e probabilmente i dirigenti della costola locale del partito di Giorgia Meloni, se in tanti salutano, qualche domanda dovrebbero porsela.

Così come in tanti si chiedono perché alcuni candidati – eletti tra le fila di Stasi nel 2019 ma passati nel corso della consiliatura all’opposizione – abbiamo preferito astenersi da questa tornata elettorale. È sparito completamente il movimento “Corigliano Rossano domani”, che cinque anni fa era riuscito a far eleggere Claudio Malavolta, poi nominato assessore e quindi defenestrato dal sindaco dopo poco più di un anno, il giovane Mattia Salimbeni – candidato sindaco di Azione per qualche settimana – ed i consiglieri comunali Rocco Gammetta e Antonio Cassano, risultando tra i gruppi consiliari più corposi. 

Fanno molto rumore, ancora, le assenze di Vincenzo Scarcello e di Aldo Zagarese, quest’ultimo capogruppo uscente di Forza Italia. Scarcello, invece, è (stato) una vera istituzione. Ancora per qualche settimana capogruppo di Azione, pluriconsigliere comunale sarà ricordato certamente come uno dei migliori presidenti dei Consigli comunali degli ultimi 30 o 40 anni di Corigliano Rossano anche in epoche pre-fusione. L’avvocato Scarcello è stato l’autore della delibera di fusione dei comuni nel 2016. 

Sempre per quel che riguarda Azione, e quindi il partito di Giuseppe Graziano – già candidato sindaco nel 2019 – non si notano molte delle forze propulsive che avevano spinto l’attuale consigliere regionale al ballottaggio, perdente contro Stasi, con tre liste della sua allora coalizione capaci attrarre diverse migliaia di consensi. 

Anche due assessori ancora in carica, infine, non parteciperanno alla competizione elettorale, al contrario degli altri quattro loro colleghi, Tatiana Novello (all’Urbanistica), Damiano Viteritti (alla Manutenzione), Maria Salimbeni (al Bilancio) e Alessia Alboresi (alla Cultura). Stasi pare abbia (più che) invitato il suo esecutivo a ricandidarsi, ricevendo un “no” da Mauro Mitidieri (agli Affari generali) e Costantino Argentino. Quest’ultimo, assessore al Turismo, molto vicino alle sorti di Forza Italia ed al vicepresidente del Consiglio regionale, Pierluigi Caputo, è sembrato l’unico vero “infiltrato” del centrodestra nella sinistrorsa giunta Stasi, dopo il rimpasto voluto dal sindaco ad appena un anno dal suo insediamento.

Anche degli ex assessori Tiziano Caudullo, Donatella Novellis e Anna Maria Turano non vi è alcuna traccia tra le 16 liste valide per le seconde elezioni della storia di Corigliano Rossano.

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