martedì,Marzo 18 2025

De Caro vuole avvicinare Bruxelles ai sindaci dei comuni italiani

Il sindaco di Bari spiega le ragioni della sua candidatura nella Biblioteca di Rende. In platea tanti amministratori che lo invitano a portare più sinistra in Europa

De Caro vuole avvicinare Bruxelles ai sindaci dei comuni italiani

C’era il sindaco di Aiello Calabro, Luca Lepore e il capogruppo del Pd al comune di Acri, Franca Sposato. C’erano i consiglieri comunali di Cosenza Graziadio e Tinto, il segretario provinciale del Pd, Vittorio Pecoraro e la presidente Maria Locanto, c’era una rappresentanza degli studenti e anche il giovane candidato sindaco di Colosimi, Francesco Palermo, il segretario della Camera del Lavoro di Cosenza, Massimiliano Ianni e tanti amministratori.

Tutti ad ascoltare le ragioni per cui Antonio De Caro ha deciso di candidarsi alle Europee. L’incontro è stato quasi informale a partire dal look di De Caro che si presenta in jeans e maglioncino. Il sindaco di Bari dice che vuole portare i problemi dei primi cittadini a Bruxelles. Lui che oltre ad essere stato sindaco ha ricoperto anche il ruolo di presidente nazionale dell’Anci, l’Italia e i suoi Municipi l’ha girata tutta. Ha toccato con mano i problemi dello spopolamento delle aree interne e i problemi delle periferie delle grandi città. Conosce bene le difficoltà nello svolgere il delicato mestiere del sindaco e racconta una miniera di aneddoti come quello del sindaco che non avendo risorse si è messo a tagliare personalmente le siepi comunali ma è stato poi multato dall’Asp perché non aveva i dispositivi di protezione individuale.

Tutto questo per dire che i comuni italiani sono attraversati da problemi simili e che l’Europa è molto più incisiva di quanto si pensi. De Caro fa due esempi, uno positivo e l’altro meno. Quello negativo è la famosa direttiva Bolkestein che impone ai comuni di effettuare gare per ambulanti e balneari. Il problema, sostiene il sindaco di Bari, è che la direttiva è stata scritta malissimo per cui nonostante le varie interpretazioni dei giudici italiani i sindaci non sanno bene come applicarla, come fare le gare a quali prezzi etc.

Ma l’Europa non è solo matrigna. De Caro cita il periodo del Covid quando la Ue ha acquistato per tutti i cittadini i vaccini che sono stati tempestivamente somministrati, a differenza di quanto è avvenuto per esempio negli Usa. O ancora le risorse del Pnrr, 220 miliardi, molti dei quali sono a disposizione proprio dei sindaci.

Insomma è la voce dei primi cittadini che De Caro vorrebbe portare in Europa. Per avvicinare Bruxelles ai piccoli e grandi comuni calabresi e per convincere la Ue che il disegno dell’autonomia differenziata è profondamente sbagliato. In questo De Caro sente di cogliere l’invito, arrivato dalla platea, di portare più sinistra in Europa.