giovedì,Gennaio 16 2025

Palermo: «Stupito dal dissesto di Mendicino. Tutti sono necessari, nessuno indispensabile»

L'ex sindaco, a circa due settimane dalle elezioni, si lascia andare ad un lungo bilancio della sua amministrazione aggiungendo: «Tornando indietro ridarei il mio impegno alla città e gli anni migliori della mia vita»

Palermo: «Stupito dal dissesto di Mendicino. Tutti sono necessari, nessuno indispensabile»

A circa due settimane dalle elezioni amministrative di giugno 2024 che interesseranno il Comune di Mendicino, il sindaco uscente Antonio Palermo ha diffuso sui suoi social un lungo messaggio di commento ed approfondimento circa lo stato di dissesto dichiarato dai commissari prefettizi. Si è detto «attonito e stupito» dalla decisione assunta «all’improvviso» e «con un cambio passo deciso rispetto alle settimane precedenti». Ha quindi proposto una lunga serie di documenti finanziari prodotti dalla sua amministrazione fino alle amare conclusioni. Non fa menzione dei tre candidati sindaco in gara: Irma Bucarelli, Angelo Greco e Luciano Luciani.

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«Oggi resta l’amarezza che rispetto alla decisione assunta tutti questi sforzi alla fine non siano stati sufficienti a impedire che si arrivasse ad un provvedimento del genere sui conti pubblici del nostro ente. Resta e resterà per sempre – ha spiegato Antonio Palermo – la soddisfazione dei tanti successi conseguiti in questi anni che hanno visto protagonista la nostra città. Mentre fronteggiavamo la crisi debitoria ereditata e affrontavamo i problemi che insorgevano quotidianamente, abbiamo cambiato il volto del nostro territorio, e lo abbiamo fatto quasi esclusivamente grazie all’ottenimento di finanziamenti europei, nazionali e regionali».

«In meno di 10 anni, ho qui il dovere e il diritto di ricordarlo – ha detto – a Mendicino abbiamo realizzato la raccolta differenziata, l’ammodernamento della rete idrica e dei depuratori, la pubblica illuminazione a led per ridurre i consumi elettrici e l’avvio delle procedure per la comunità energetica, la metanizzazione, la bitumazione di tutte le strade principali e secondarie, nuove vie e rotatorie, l’approvazione definitiva del Piano Strutturale Comunale, la bonifica della vecchia discarica di “croci coperte”, l’avvio dei lavori per la caserma e il poliambulatorio, l’adeguamento sismico o la demolizione e ricostruzione di tutte le scuole e gli edifici pubblici, un asilo nido comunale e il tempo pieno a scuola».

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Poi ancora: «Abbiamo realizzato la nuova sede di protezione civile, l’ammodernamento dell’anfiteatro e della biblioteca comunale, gli interventi di efficientamento energetico sugli immobili e l’acquisto di auto elettriche per abbattere i consumi di carburante, la nuova palestra inclusiva all’aperto e il finanziamento per lo stadio comunale, l’ammodernamento della sala consiliare intitolandola a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino con la consegna della Costituzioen ai neomaggiorenni, l’assistenza domiciliare integrata ad anziani e cittadini con disabilità, i buoni sociali per le famiglie più bisognose, l’apertura di due nuove farmacie, il centro vaccinale, i servizi di trasporto per cure e visite mediche, le campagne di prevenzione, i contratti di locazione a canone concordato, la detassazione per le nuove attività commerciali nel centro storico, la stagione teatrale al teatro comunale, la rassegna “Libri a.. Palazzo”, il festival “Radicamenti”, le giornate di socialità al parco fluviale e i concerti su Monte Cocuzzo, i murales del MUSA».

Antonio Palermo ha quindi snocciolato uno dopo l’altro ulteriori riconoscimenti. «Abbiamo ottenuto il titolo di Città dal Presidente della Repubblica, realizzato il gemellaggio con la città di Caserta, ideato il brand “Mendicino, borgo della seta”, ottenuto finanziamenti per oltre 15 milioni di euro, siamo stati premiati più volte come “comune riciclone”, fatto uscire Mendicino da uno storico isolamento istituzionale e territoriale rendendola finalmente protagonista nell’area urbana e nella nostra provincia, ci siamo battuti per la realizzazione dello svincolo a sud dell’autostrada, abbiamo immaginato la nascita della “città di pandosia”. E tantissime altre cose che ci vorrebbe un mese per ricordarle tutte» ha aggiunto. Per lui «cambiamenti epocali, in quantità e qualità, che Mendicino aspettava da decenni e che mai nessuno prima era riuscito a realizzare. Una mole di lavoro immenso riconosciuto da tutti, istituzioni e cittadini, che auguro a chi verrà dopo di me di saper portare avanti ulteriormente».

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«Non mi resta che salutarvi e ringraziarvi per quanto mi avete regalato in questi anni. Sento di ribadirvi nuovamente, come avevo annunciato qualche mese fa con le mie dimissioni, che la mia esperienza politica si ferma qui. Ho vissuto in questi anni l’esperienza umana più straordinaria della mia vita, un’esperienza che renderebbe orgoglioso chiunque nell’essere chiamato a guidare la comunità in cui è nato e cresciuto. Mai – ha svelato – da ragazzo anche nei miei sogni più belli avrei immaginato di poter arrivare a ciò. Sono diventato sindaco davvero giovanissimo, a poco più di 30 anni. Ho dato a Mendicino tutto ciò che potevo, sapevo e avevo dentro, onestà, rettitudine morale, senso etico, capacità manageriali, competenze e conoscenze. Questa città ha raggiunto finalmente una visibilità ed un’immagine bella e positiva come mai prima si era riusciti ad avere. Ho dedicato tutto me stesso, con la mia pesante serietà, a questo compito. Non ho rimpianti né vivo di rimorsi, seppur alcune scelte troppo altruiste e generose avrei potuto evitarmele perché come dice qualcuno la politica è una brutta bestia».

«Ma mi conoscete – ha concluso Palermo – non ci riesco proprio ad essere cattivo, furbo ed egoista. Se tornassi indietro, pur avendo subito tanto male e tante offese gratuite che mi hanno fatto soffrire in modo indicibile, sono certo che dedicherei ancora una volta alla mia bella comunità gli anni più belli della mia vita. Non ho mai pensato di essere l’unico capace di fare cose buone. Al contrario, per me tutti sono necessari ma nessuno è indispensabile e per questo motivo colgo l’occasione di questo post per fare il mio più sincero in bocca al lupo a chi ha deciso, ancora una volta, di impegnarsi per la nostra comunità, augurandogli di riuscire a fare ancora meglio di quanto ho fatto io. E, infine, il mio ultimo augurio voglio rivolgerlo alla mia amata Mendicino, che sappia sempre scegliere per il meglio, senza alcun condizionamento da niente e da nessuno, che sappia far tesoro della mia esperienza e possa riprendere, dopo questa pausa forzata, a correre ancora più velocemente verso quel futuro di crescita e di successi che in questi anni abbiamo costruito insieme».

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