L’Alcesti delle Officine Telesiane al teatro Rendano fa il sold out – VIDEO
Sul palco sono saliti 44 giovani attrici ed attori, non solo studenti del Liceo Classico ma anche gli alunni del Convitto Nazionale
Le Officine Telesiane celebrano i dieci anni di attività portando in scena Alcesti, il capolavoro di Euripide al Teatro Rendano di Cosenza. Un classico della tragedia greca, rivisitato dal regista Antonello Lombardo e proposto in una versione fedele al testo originale ma arricchito da un elegante apparato scenografico in cui con disinvoltura si sono mossi i ragazzi protagonisti dello spettacolo. Sul palco 44 giovani attrici ed attori coinvolti nell’allestimento. Non solo studenti del Liceo Classico ma anche gli alunni del Convitto Nazionale, nel solco di una rinnovata collaborazione tra i due istituti.
Eroina del mito greco, Alcesti è protagonista di un sacrificio estremo, quello di morire al posto del marito Admeto, re di Fere in Tessaglia. Una tragedia a lieto fine perché dopo la discesa negli inferi giungerà Ercole a riportarla in vita. L’attività teatrale si è consolidata non solo come un progetto multidisciplinare da affiancare alla didattica, ma è diventata anche un’occasione per intraprendere al termine degli studi liceali, un percorso professionale. «Nelle Officine si è formato Lorenzo Patella che proprio in questi giorni, fino al 7 giugno, sarà di scena a Siracusa nella rappresentazione dell’Aiace di Sofocle – sottolinea con una punta di orgoglio Antonello Lombardo – E poi ci sono altri ragazzi che continuano ad impegnarsi in questo ambito come Sara Gedeone, oggi allieva della scuola per attori del Teatro Stabile di Torino. Siamo felici per loro. Vuol dire che il teatro nella scuola è una formidabile opportunità di formazione».
Tutto esaurito al Rendano sia nella rappresentazione serale sia nel matinée dedicato alle scuole: «Ci siamo impegnati per creare le giuste contaminazioni con il mondo contemporaneo – dice ancora Lombardo – senza discostarci tuttavia dai canoni dell’antico, provando a portare in scena una figurazione più fresca e però ugualmente carica di sensibilità».