giovedì,Gennaio 23 2025

Il giusto processo che non c’è: l’impasse della giustizia nel tribunale di Cosenza

L'assemblea della Camera Penale di Cosenza discuterà delle gravi problematiche nel distretto di Catanzaro, con un focus su maxi-processi e carenze di giudici che minano i diritti delle parti coinvolte

Il giusto processo che non c’è: l’impasse della giustizia nel tribunale di Cosenza

Il prossimo lunedì, 17 giugno, il Tribunale di Cosenza ospiterà l’assemblea della Camera Penale di Cosenza per affrontare le gravi problematiche della giustizia nel distretto. Il tema centrale sarà “Il giusto processo che non c’è: un problema solo per l’Avvocatura?”.

«Nel nostro distretto, le conseguenze di un processo sempre più distante dalle prerogative dell’articolo 111 della Costituzione sono evidenti. La Calabria giudiziaria è caratterizzata da maxi-processi preceduti da ordinanze coercitive personali riguardanti centinaia di presunti innocenti e migliaia di incolpazioni mafiosamente connesse. Le sezioni penali dei tribunali, composte da pochi giudici, affrontano un’imponente mole di lavoro, portando a un’inevitabile impasse dell’amministrazione della giustizia e alla falcidia dei diritti di tutte le parti del processo», scrive il Consiglio Direttivo della Camera Penale di Cosenza.

«Un esempio significativo è il Tribunale di Cosenza, dove la sezione penale è sotto assedio a causa del processo n° 3804/17 RGNR DDA CZ, noto come “Reset“. Questo ha portato a riassegnazioni di processi “monocratici” ad altri giudici, causando rinvii delle udienze e mutamenti nelle composizioni dei collegi in processi con istruttoria già in fase avanzata, con pregiudizio del principio dell’oralità. L’assedio continuerà con il procedimento n° 3942/22 RGNR DDA CZ, denominato “Recovery“», aggiungono i penalisti.

«Peggiore è lo stato della giustizia distrettuale: un esiguo numero di giudici del collegio del “riesame” di Catanzaro deve valutare, nei ristrettissimi tempi dell’articolo 309 cpp, le esigenze cautelari di centinaia di indagati sottoposti a misure coercitive personali. Questo pregiudica le relative difese, invitate a rassegnare, in pochi minuti, ogni considerazione difensiva» sottolineano gli avvocati iscritti alla Camera Penale di Cosenza.

«L’abnorme sproporzione tra giudici e casi da giudicare sta determinando lo sfacelo della presunzione di non colpevolezza. Le udienze per la trattazione di tutti gli appelli de libertate diversi dal “riesame”, persino quelli conseguenti ad annullamenti con rinvio della Suprema Corte, sono rinviate di mesi. Questa giustizia negata trasforma la misura cautelare in pena preventiva» concludono i penalisti.

Per discutere di questi temi, la Camera Penale di Cosenza ha invitato il Presidente del COA di Cosenza, il Coordinatore delle Camere Penali Calabresi, tutti i presidenti delle Camere Penali della Calabria e le associazioni del Foro Bruzio. Al termine, gli iscritti alla Camera Penale assumeranno le necessarie determinazioni.

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