Recovery, narcotraffico e ‘ndrangheta: annullata l’ordinanza di Diego Porco
Il Riesame di Catanzaro annulla 23 capi d'accusa, ma ritiene sussistente la gravità indiziaria per il furto di una moto, per il quale è stata esclusa l'aggravante mafiosa
Non ci sono elementi indiziari sufficienti per ritenere sussistente la misura cautelare della custodia in carcere, ma rimane la gravità indiziaria per un furto di una moto, nonostante sia stata esclusa l’aggravante dell’agevolazione mafiosa. È questa, in sintesi, la posizione di Diego Porco, uno degli indagati dell’inchiesta Recovery.
Annullati 23 capi d’accusa
Per la Dda di Catanzaro, Diego Porco avrebbe fatto parte sia della presunta associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico sia quella in cui i pm antimafia Vito Valerio e Corrado Cubellotti contestano il reato previsto dall’articolo 416 bis del codice penale. Parliamo, ovviamente, di associazione mafiosa. Due contestazioni in cui Diego Porco avrebbe avuto il ruolo di “partecipe“. Tuttavia, i giudici del Riesame di Catanzaro, accogliendo quasi totalmente il ricorso presentato dagli avvocati Marcello Manna e Giuseppe Manna, hanno annullato la misura cautelare relativamente ai capi 1, 190, 192, 193, 196, 197,198, 199, 200, 201, 320, 322, 323, 324, 325, 353, 354, 355, 356, 364, 369, 370 e 401. Rimangono i gravi indizi di colpevolezza invece per il capo 194.
Narcotraffico e ‘ndrangheta
Nel caso del narcotraffico, la Dda sostiene che Diego Porco, collaborando con il duo Antonio Illuminato-Carlo Bruno, abbia acquistato a credito, sistematicamente, sostanze stupefacente di diversa specie e qualità da Carlo Bruno, vedi cocaina, hashish e marijuana, «in vista della sua successiva vendita al dettaglio ai consumatori finali». Sempre Diego Porco viene inserito dalla Dda nel presunto gruppo Sganga, al pari di altri indagati. Tra questi troviamo: Marco Lucanto, Carlo Bruno, Valentino De Francesco, Gianfranco Sganga, Luisiana Castiglia, Ottavio Mignolo e altri tre soggetti, due dei quali processati e condannati nel processo Overture.
Diego Porco quindi va agli arresti domiciliari per il furto di una moto perpetrato, secondo la Dda, su indicazione di Carlo Bruno. In questo caso, il Riesame ritiene che il fatto non sia stato commesso per agevolare «la confederazione criminale di matrice ‘ndranghetista egemone sulla città di Cosenza e sui territori limitrofi».