Abitare i borghi, “Strategie per il contrasto allo spopolamento”
Il sindaco di Castrovillari Lo Polito: «Le persone che sono andate via dalle comunità lo hanno fatto per necessità, aspettando la creazione di condizioni più favorevoli che possano permettere loro di ritornare insieme ai propri figli»
di Alessandra Bruno
Il sindaco di Castrovillari, Mimmo Lo Polito, si è recato a Palazzo Arnone a Cosenza per il talk fra i sindaci dei comuni calabresi. I primi cittadini invitati ad intervenire, hanno discusso sulle possibili strategie da adottare per contrastare il problema dello spopolamento nelle aree urbane interessate.
«Se siamo qui abbiamo un problema comune, quello dello spopolamento. La situazione attuale, rispetto al problema, è diffusa e condivisa, la domanda che ne consegue è cosa fare. Motivo per cui siamo qui a parlare della valorizzazione del territorio. Sono due gli argomenti – ha detto Lo Polito – i sevizi e le comunità diffuse, dal momento che puntare allo sviluppo della singola comunità porterebbe ciascuno di noi a uscirne sconfitto. Questi due argomenti devono essere collegati, cercando di trovare una visione unitaria ma comune».
«Mi viene in mente un testo teatrale realizzato dal nostro concittadino, Saverio La Ruina, che partendo dalla strada dove si era trasferito a Castrovillari, ha realizzato uno spettacolo: la sua famiglia proveniva da un piccolo borgo, San Severino Lucano, quando in quegli anni molti si trasferivano nella nostra città. I genitori – ha aggiunto – scelsero Castrovillari sulla base dei servizi, delle scuole delle strutture sanitarie. Ma quelli erano gli anni ‘70, oggi questo non si può replicare in ogni singola comunità. Insieme, invece, possiamo fare qualcosa di utile e produttivo».
«Transumanza culturale fra due parchi, quello della Sila e quello del Pollino, con 45 comuni, l’Università e le diocesi – ha detto ancora -. Si ricordi quando Franceschini, allora Ministro della Cultura, creò queste idee progettuali, di sviluppo comune: unendo tecnici, associazioni e tanti cittadini, ma ognuno ricevette i propri fondi senza fare rete. Attrarre persone significa dare ospitalità, ma offrire anche un pacchetto completo. Se questa idea viene concretizzata, può nascere lo sviluppo complessivo. Le iniziative di questo tipo, positive, non devono deludere le aspettative future perché manca un sistema: anche la comunità distante, nell’ambito di un progetto complessivo, può creare un servizio collegato. Fare rete di comunità senza arrivare alle fusioni, per mantenere la propria identità».
«Le persone che sono andate via dalle comunità lo hanno fatto per necessità, aspettando la creazione di condizioni più favorevoli che possano permettere loro di ritornare insieme ai propri figli. I progetti devono essere sviluppati in modo sistematico, creando rete fra comunità in modo omogeneo» conclude il primo cittadino di Castrovillari, Mimmo Lo Polito.