Corigliano Rossano, scontro Stasi-Graziano sulla chiusura del reparto di Nefrologia
Il direttore generale dell'Asp risponde al sindaco: «Diffonde fake news». Il primo cittadino replica a muso duro: «Si dimetta»
Quando si tenta di mettere mano alla riorganizzazione dei servizi ospedalieri obsoleti e falcidiati dalle risicatissime piante organiche, si rischia di coprire da una parte e scoprire dall’altra, un po’ come quanto si tira una coperta troppo corta. E questo perché mancano medici, in tutti i reparti, in tutti gli ospedali calabresi, per quello che è un “male” che non sembra rispondere ad alcuna terapia messa in atto dalla governance politica.
E così può capitare che l’assenza contemporanea di due medici – uno per trasferimento e l’altro sulla via della quiescenza – generi il caos, ad esempio, attorno al reparto di Nefrologia dello spoke di Corigliano Rossano, un’eccellenza riconosciuta.
Nelle ultime ore, la “riorganizzazione” del reparto a causa del forte deficit di personale si è trasformato in terreno di scontro tra il sindaco, Flavio Stasi, ed il direttore generale dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano. Un conflitto politico, peraltro iniziato in campagna elettorale – nelle scorse settimane – quando il primo cittadino di Corigliano Rossano, dai palchi, ha iniziato a chiedere la destituzione del numero uno di via Alimena, reo, a suo dire, di essere eccessivamente vicino al centrodestra.
Stasi: «Graziano si dimetta»
Ieri, Stasi è tornato alla carica dopo aver denunciato pubblicamente gli esiti di un provvedimento emesso dal direttore sanitario dello spoke di Corigliano Rossano, Maria Bernardi, teso a ridurre da 10 a 4 i posti letto di sub-intensiva del reparto di Nefrologia per mancanza di personale, al momento stoppato dai vertici dell’Asp.
«La conversione di un reparto sub-intensivo in quattro posti dedicati nella medicina generale – aveva spiegato ieri il sindaco parlando dei problemi del reparto causati dall’«inadeguatezza del binomio Occhiuto-Graziano» – non è soltanto un insulto ai pazienti, ai cittadini, ai professionisti ed al territorio, ma risponde anche alle solite dinamiche di potere interne all’Azienda sanitaria che nulla hanno a che vedere con la salute dei cittadini e che ci stanno consegnando una sanità totalmente devastata: altro che livelli essenziali di prestazione».
E poi ha rincarato: «Credo sia inoltre improrogabile che l’ex commissario ed attuale direttore generale dell’Asp – ha tuonato il primo cittadino – si dimetta alla luce dei disastri conclamati che la sua gestione, in concomitanza con l’attuale maggioranza politica regionale, sta provocando nella sanità ed in particolar modo sul territorio che avrebbe dovuto difendere e valorizzare».
Graziano: «Stasi diffonde fake news»
Affermazioni che hanno generato la replica di Antonello Graziano e – di conseguenza – la controreplica odierna del sindaco. «Se a chiacchierare e a diffondere pseudo notizie sono cittadini disinformati, ex amministratori e gente che è alla ricerca di nuove “vetrine” – ha dichiarato Graziano – o persone guidate da altre strumentali motivazioni, mi dispiace, ovviamente, ma tutto ciò non mi colpisce più di tanto. Se, invece, a diffondere queste fake news è proprio il sindaco, la cosa è abbastanza grave e preoccupante ed impone qualche riflessione, a maggior ragione se si parla anche, irresponsabilmente, di disastri in sanità».