Cosenza, all’Annunziata scoppia il caso “buoni pasto”
I dipendenti che effettuano il servizio notturno ne sono sprovvisti, salta l'ennesimo incontro tra i vertici dell'Ao e il sindacato Nursing Up che protesta
Nella mattinata di ieri è stato rinviato l’ennesimo incontro tra i legali rappresentanti dell’Azienda ospedaliera e quelli del Nursing Up di Cosenza, sindacato degli infermieri e del personale sanitario. Oggetto del contendere: i buoni pasto (servizio notturno) a tutto il personale sanitario dell’ospedale dell’Annunziata.
«Bisognerebbe capire i motivi che spingono l’Azienda a ripetuti rinvii», sottolinea il sindacato in una nota in cui afferma che, da più di un anno, patrocinato dall’avvocato Andrea Baldino, ha presentato numerosi ricorsi collettivi per un totale di circa 70 ricorrenti. «La cosa che ci sorprende è che nelle stanze dei piani alti di via San Martino, noi non possiamo entrare mentre alcuni sindacalisti (forse meno antipatici) entrano con molta facilità a discapito della nostra organizzazione, che nel corso del tempo, ha chiesto svariati incontri urgenti senza mai essere convocata».
«Come se non bastasse – aggiunge il segretario aziendale Andrea De Cicco – gli operatori sanitari vengono mortificati e a loro non vengono riconosciuti i buoni pasto, un diritto di carattere assistenziale che le aziende devono garantire. La cosa che ci lascia basiti è che numerose udienze di rinvio in seno ai procedimenti n. 4012/2023, 29/2023, 2042/2023 (avviate già all’inizio del 2023) vengono, da parte dei giudici del tribunale del lavoro di Cosenza, rinviate per un presunto “bonario componimento”. Quale sarebbe il bonario componimento? Forse quello di prendere tempo e occupare più del dovuto le aule del tribunale del lavoro? E perché?»
Il risultato secondo il Nursing Up, è che gli operatori sanitari che prestano servizio notturno «sono privi di un diritto fondamentale: il pasto durante il loro turno di lavoro. Questa situazione sta mettendo a dura prova la salute e la motivazione di chi è in prima linea nella cura dei pazienti. Sollecitiamo l’Azienda Ospedaliera di Cosenza a trovare una soluzione immediata e a garantire l’erogazione tempestiva dei buoni pasto per gli infermieri e tutti gli operatori notturni».