giovedì,Settembre 12 2024

Guccione: «Occhiuto incapace di risollevare la Sanità calabrese. E a Cosenza…» | VIDEO

Tanta carne al fuoco da parte del componente della direzione nazionale del Pd e un forte j'accuse nei confronti del Governatore

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L’urgenza della costruzione del nuovo ospedale di Cosenza; la lentezza nell’investimento dei fondi Pnrr per implementare la rete territoriale con le case della salute, gli ospedali di comunità e l’assistenza domiciliare integrata; i dubbi sui bilanci approvati dalle Asp di Cosenza e Reggio Calabria; le zone d’ombra ancora non chiarite rispetto alla transazione da 39 milioni di euro. Carlo Guccione mette tanta carne al fuoco nella conferenza stampa convocata al terzo piano di Palazzo dei Bruzi e lancia il suo j’accuse contro il commissario ad acta Roberto Occhiuto «incapace – sostiene l’esponente del Pd – di risollevare la sanità calabrese dopo 32 mesi dalla sua investitura e nonostante i poteri straordinari che la legge gli ha attribuito. Il fallimento – dice l’ex consigliere regionale, oggi componente del direttivo democrat nazionale – lo certificano i dati di Agenas e le analisi del tavolo Adduce e della Fondazione Gimbe, che collocano la regione su livelli ben lontani da quelli essenziali nell’ambito dell’adeguatezza delle cure».

Affiancato dal presidente del Consiglio di Palazzo dei Bruzi Giuseppe Mazzuca e da Giuseppe Ciacco nella sua duplice veste di consigliere comunale e provinciale, Carlo Guccione compie un lungo excursus sui temi caldi, alcuni dei quali già sollevati negli ultimi giorni dalla stampa locale, inerenti la gestione della sanità calabrese, bollando l’azione di Occhiuto come verticistica, inefficace e sterile. «Il commissario non riesce a spendere le ingenti risorse disponibili per la costruzione di nuovi ospedali né quelle provenienti dal Pnrr per mettere a punto la rete delle case della salute e degli ospedali di comunità, indispensabili – sostiene Guccione – per ridare ossigeno ai servizi territoriali e di prossimità. Sotto questo aspetto – denuncia – siamo ancora alle fasi della progettazione. Ma per non rimandare indietro questi fondi bisogna completare le opere entro il 2026. Inoltre non basta mettere in piedi le strutture – afferma ancora davanti ai cronisti – Occorre anche il personale necessario a farle funzionare. E queste assunzioni vanno programmate adesso». Servirebbe secondo l’esponente del Pd, un incremento di almeno il cinque percento del personale infermieristico e del 20 percento del personale amministrativo attualmente in dotazione al Servizio Sanitario Regionale.

Sul nuovo hub di Cosenza Guccione parla di «urgenza non più procrastinabile, perché l’attuale stabilimento ospedaliero dell’Annunziata è di fatto dimezzato con appena 425 posti attivati sui 730 previsti. Per cui vi sono pazienti che attendono per giorni parcheggiati in pronto soccorso che si liberi un posto in reparto. E questa attesa può anche uccidere».  E poi Guccione, Mazzuca e Ciacco si concentrano anche sulla vicenda della transazione da 39 milioni di euro sottoscritta dall’Asp di Cosenza in favore di una società di factoring su cui rimangono punti oscuri tutti da chiarire: «Dalle carte in nostro possesso – denunciano – emerge che l’ufficio legale dell’Azienda Sanitaria sia stato chiamato ad esprimere un parere solo dopo la sottoscrizione della transazione stessa e che il tavolo interministeriale abbia appreso di questo accordo solo a gennaio, sollecitando l’interessamento della Guardia di Finanza e della Corte dei Conti. E poi, spulciando tra i documenti, viene fuori che in questa transazione sia stato pagato anche un debito a carico dell’Asp di Crotone. E potrebbe non essere l’unica distorsione presente».

Dubbio sui bilanci Infine si è parlato anche dei bilanci delle Asp di Cosenza e Reggio Calabria «approvati grazie ad una norma nazionale che consente in Calabria di licenziare i documenti contabili in assenza dei consuntivi degli anni precedenti – ricorda Guccione – A Cosenza non si sono approvati i bilanci degli anni successivi al 2018, a Reggio Calabria quelli degli anni successivi al 2013. Per cui dal punto di vista finanziario permangono forti perplessità sull’attendibilità dei conti. Inoltre resta irrisolto, per quanto concerne Cosenza, il nodo degli accantonamenti del fondo rischi iscritti nel bilancio 2023: l’ufficio legale lo aveva quantificato in circa 100 milioni di euro, una società esterna incaricata di fornire una consulenza in merito in 37 milioni di euro. Sul documento contabile invece il fondo ammonta a circa 17 milioni di euro. C’è quindi il dubbio di una cifra corretta al ribasso per mantenere i conti in equilibrio».

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