martedì,Ottobre 15 2024

“Care Leavers”, Cosenza riconosciuta come best practice

Palazzo dei Bruzi premiato per la concreta risposta alle esigenze, ai bisogni e alle potenziali difficoltà dei ragazzi che vivono fuori dalla famiglia d’origine sulla base di un provvedimento da parte dell’Autorità Giudiziaria

“Care Leavers”, Cosenza riconosciuta come best practice

La città di Cosenza è stata riconosciuta come best practice tra gli ambiti che hanno avviato con successo la sperimentazione nazionale “Care Leavers”, realizzando sul campo il progetto rivolto a ragazze a ragazzi che, al compimento della maggiore età, vivono fuori dalla famiglia di origine, sulla base di un provvedimento dell’autorità giudiziaria che li ha collocati in comunità residenziali o in affido etero-familiare.

Il significativo risultato ottenuto dall’ambito di Cosenza ha fatto sì che proprio nella città dei Bruzi si tenessero i lavori della “Youth Conference regionale Calabria” che si sono conclusi nella settimana scorsa nella sala consiliare di Palazzo dei Bruzi. Alla Youth Conference regionale erano presenti, oltre all’ambito di Cosenza, rappresentato, nell’impossibilità del sindaco Franz Caruso a partecipare, per altri indifferibili impegni, dall’Assessore al welfare, Veronica Buffone, anche gli ambiti di Corigliano-Rossano (presente l’Assessore al welfare Marinella Grillo), di Trebisacce (rappresentato dal sindaco Franco Mundo), di Mesoraca e Paola.

«Altri concomitanti impegni – sottolinea il Sindaco Franz Caruso – non mi hanno consentito di essere presente in prima persona, ma sono stato tenuto costantemente informato dall’Assessore al welfare Veronica Buffone. Non posso che esprimere il mio compiacimento e la soddisfazione di tutta l’Amministrazione comunale nel constatare l’attenzione suscitata dall’ambito di Cosenza che è stato preso ad esempio anche da altre realtà. Siamo state tra le prime città calabresi ad avviare la sperimentazione “Care Leavers” e grazie all’apporto dei tutors e dei professionisti del nostro settore welfare, oggi raccogliamo i frutti di un lavoro delicato e che è stato produttivo di buoni risultati».

«Cosenza – ha sottolineato dal canto suo l’Assessore al welfare Veronica Buffone – è stata pioniera nella sperimentazione “Care Leavers” e la sua best practice è stata presa a modello. Non si cammina mai da soli, e noi abbiamo lavorato in sinergia. E quando si lavora in rete i risultati arrivano. Auspichiamo che la società futura, che va migliorata, si prenda cura dei più giovani per garantire eguali opportunità sul nostro territorio». 

I lavori della “Youth conference” erano stati introdotti e brillantemente coordinati dalla dottoressa Sofia Vetere, Elevata Qualificazione del Settore Welfare del Comune di Cosenza. Nella sua introduzione Sofia Vetere ha messo in evidenza l’importanza della sperimentazione, finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti di Firenze, e che rappresenta un’importante e concreta risposta alle esigenze, ai bisogni e alle potenziali difficoltà di tutti quei ragazzi e ragazze che vivono fuori dalla famiglia d’origine sulla base di un provvedimento da parte dell’Autorità Giudiziaria e che al compimento del diciottesimo anno di età si trovano a dover uscire dal sistema di tutela e accoglienza dei minori.

Per Sofia Vetere «la vera risorsa sono i ragazzi che si determinano dentro di loro, prendendo le distanze da un contesto che li vede penalizzati e dando prova di grande carattere». Il progetto per l’autonomia “Care Leavers” ha l’ambizione di consentire ai giovani fuori famiglia di completare il percorso di crescita verso l’autonomia, garantendo la continuità dell’accompagnamento nei confronti degli interessati, sino al compimento del ventunesimo anno d’età, e di prevenire condizioni di povertà ed esclusione sociale di coloro che vivono fuori dalla famiglia di origine, prevedendo anche una borsa per l’autonomia, in termini economici, che viene corrisposta ai ragazzi al fine di garantire loro un sostentamento che consenta, oltre al raggiungimento di autonomie personali e funzionali alla crescita, anche la possibilità di intraprendere percorsi formativi e/o professionali tesi a promuovere un sano ed incisivo inserimento nel tessuto sociale e lavorativo delle comunità ospitanti.

Destinatari della sperimentazione sono giovani, che hanno già compiuto il 18° anno di età, che risiedono in case famiglie, in gruppi appartamento o in affido etero-familiare. La sperimentazione ha interessato, nell’ambito di Cosenza, 9 ragazzi che sono stati presi in carico e seguiti da un’equipe multidisciplinare composta da 2 assistenti sociali (la Dott. ssa Luigina Maria Nigro e la Dott. ssa Maria Teresa Prestanicola) e due Tutor per l’Autonomia (la Psicologa Benedetta Aquino e l’educatore, Dott. Fabio Scalzo). 

Soddisfazione è stata poi espressa dall’Assessore alla città solidale e alle politiche sociali del Comune di Corigliano-Rossano, Marinella Grillo. «Abbiamo gettato un seme importante e che speriamo di coltivare sempre di più”. L’Assessore Grillo ha lodato il lavoro portato avanti dagli uffici e ha messo in evidenza la tenacia con la quale i giovani si sono affrancati da un ambito di sofferenza particolarmente afflittivo per trovare la loro autonomia e la loro strada. Il lavoro di squadra – ha concluso – è vincente e premia sempre».

Particolarmente significative le testimonianze dei ragazzi presenti che hanno raccontato la loro esperienza e le loro aspirazioni, così come avevano fatto all’ultima “Youth Conference” nazionale di Firenze, dove erano stati in veste di testimonial. C’è, tra loro, chi immagina un futuro da odontotecnico e pensa anche di iscriversi alla facoltà di medicina, chi frequenta l’istituto alberghiero, chi è operatrice socio-sanitaria. Un altro ragazzo studia lingua e cultura moderna e nel tempo libero coltiva la passione dell’arbitro di calcio. Un altro ancora è disoccupato e si appresta a seguire un tirocinio formativo per meccanici.

E c’è chi, infine, coltiva la passione per l’arte, anche se, quando glielo si fa notare, si schermisce. Tutti si sono fatti portavoce del percorso che hanno seguito e che li ha aiutati ad uscire dalla loro condizione di sofferenza interiore. Dal tavolo che ha fatto registrare anche l’autorevole presenza della Referente regionale della sperimentazione “Care Leavers”, Stefania Greco, è venuta fuori la proposta di una delle ragazze di portare a conoscenza delle diverse strutture del progetto l’esperienza vissuta perché sono ancora tanti i ragazzi che ne sanno poco.