Acri, delibera del Consiglio per la richiesta di referendum abrogativo della legge sulle fusioni
Il sindaco Pino Capalbo: «E' una legge che va abrogata non perché siamo contro la fusione ma perché bisogna non esautorare i Consigli comunali e le comunità»
«Nella giornata di ieri il Consiglio comunale di Acri ha approvato, con anche i voti di Sinistra Italiana, la delibera di richiesta del referendum abrogativo della legge LR del 26 Maggio 2023 n.24, una legge che va abrogata non perché siamo contro la fusione ma perché bisogna non esautorare i Consigli comunali e le comunità, dando parola ai cittadini per esprimersi attraverso il proprio voto vincolante e non consultivo. Così è stato per Casali del Manco e per Rossano-Corigliano: la sovranità appartiene al Popolo». Parole del primo cittadino di Pino Capalbo dopo una riunione del pubblico consesso.
«La legge, che ha eliminato il referendum vincolante autorizzando il solo referendum consultivo – prosegue il primo cittadino – ha di fatto consegnato alla Regione pieni poteri in tema di fusione e scioglimento dei Comuni, negando di fatto la titolarità dei Consigli Comunali di predisporre il quesito referendario al fine di promuovere un processo di fusione tra più municipi, senza tenere conto delle volontà territoriali: abrogare tale legge significa ristabilire il principio della sovranità popolare e dell’autodeterminazione di tutti i Consigli comunali della Calabria».
In ultimo, Pino Capalbo esprime un auspicio. «Voglio sperare che la richiesta del referendum abrogativo possa essere avanzata da quanti più Comuni possibili, anche oltre la soglia minima (dieci Comuni / centomila elettori ) prevista dallo Statuto regionale della Calabria». Per avere successo il referendum dovrà vedere poi il 50%+1 degli elettori aventi diritto al voto recarsi alle urne.
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