mercoledì,Marzo 19 2025

L’intervento di Piero Minutolo: «La città unica veda subito la luce»

L'ex sindaco di Cosenza non è favorevole a rinviare il tutto al 2027 ma chiede che l'unione dei comuni si concretizzi entro il 2025

L’intervento di Piero Minutolo: «La città unica veda subito la luce»

Piero Minutolo*

È inaccettabile che l’ostinata opposizione alla città unica venga portata avanti proprio dai fautori di scelte urbanistiche che ne hanno determinato le premesse mediante l’insediamento di centinaia di fabbricati ad uso residenziale sui territori di Rende e Castrolibero, a due passi da Cosenza. È incredibile che, ancorché in presenza di una città unica che nei fatti esiste da più di trent’anni, si ripropongano ancora fantomatiche collaborazioni amministrative tra i Comuni da effettuarsi addirittura in via temporanea e sperimentale prima della realizzazione della città delle tre città. L’esperienza del passato ci dice, invece, che i protocolli d’intesa, il Consorzio per la gestione dei rifiuti, il Consorzio dei trasporti e le Comunità Montane si sono rivelati fallimentari.

Delle sette Unioni di Comuni di Comuni realizzate diversi anni fa in provincia di Cosenza non c’è più neanche la cenere. Resta soltanto il ricordo di un enorme e colpevole spreco di risorse umane e finanziarie. Non è realistico pertanto riproporle adesso con Enti locali in sofferenza finanziaria e con le dotazioni organiche ridotte al lumicino. D’altra parte non vi è stata negli anni passati alcuna intesa operativa tra i tre comuni su Piano Strutturale Associato, Piano dei trasporti, della viabilità e del traffico nonché sulle grandi opere. Soltanto ingannevoli dichiarazioni d’intenti e milioni di parole. Basti pensare inoltre che Cosenza, Rende e Castrolibero fanno parte di tre distinti ambiti territoriali per la programmazione dei Piani di zona degli interventi e dei servizi sociali, peraltro inattuati.

Non vi è stata collaborazione persino nella realizzazione dei due viali parco. Ed in effetti, mentre il tratto cosentino è stato ultimato nel 2001, quello rendese è stato inaugurato soltanto nel 2009 e, a distanza di quindici anni, vi è ancora quella discontinuità che impedisce il collegamento stradale tra Rende e Cosenza determinando specialmente a Roges un traffico veicolare molto caotico in alcune ore della giornata. Pur di ostacolare l’attuazione della città unica il fronte del NO promette barricate, accusa di fascismo e ha organizzato persino una raccolta di firme a sostegno di una proposta di legge regionale che dovrebbe riportare in campo i consigli comunali nei procedimenti di fusione tra comuni facendo finta di non sapere che l’art.133 della Costituzione prevede espressamente che la competenza ad istituire nuovi comuni e modificare le loro circoscrizioni e denominazioni è demandata in via esclusiva alle Regioni, sentite le popolazioni interessate.

Da qui l’obbligo di indire il referendum consultivo. Se il costituente ha ritenuto di escludere i consigli comunali lo ha fatto probabilmente perché li ha ritenuti in evidente conflitto di interesse. Tuttavia, noi che abbiamo lanciato la proposta la città unica del nucleo centrale dell’area urbana sin dal lontano 1994 (in passato si era parlato genericamente di grande Cosenza ma mai di vera e propria fusione dei comuni) e abbiamo indetto sull’argomento ben cinque convegni molto partecipati e presentato sei anni fa al Consiglio comunale di Cosenza perfino una proposta di delibera di inizio del procedimento di fusione sottoscritta da 535 cittadini, non nascondiamo di essere rimasti profondamente delusi dalla determinazione assunta dal Consiglio regionale.

Non convince la decisione di allontanare la data di scioglimento dei Consigli comunali al 2027. Temiamo che possa essere un furbo espediente rivolto a complicare le cose e vanificare l’attuazione del progetto. A nostro avviso la città unica deve vedere la luce subito, non oltre il 2025. (*presidente associazione “Io partecipiamo” – ex Sindaco di Cosenza)

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