domenica,Settembre 15 2024

Risorse idriche in Calabria: reti obsolete e procedura d’infrazione a danno dei Comuni

La Regione, secondo i consiglieri comunali di maggioranza di Cosenza, non ha utilizzato i fondi del PNRR, esponendo i comuni al rischio di infrazione europea.

Risorse idriche in Calabria: reti obsolete e procedura d’infrazione a danno dei Comuni

Con colpevole ritardo, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha indetto le elezioni per superare il commissariamento e insediare gli organismi direttivi ordinari alla guida dell’Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria (ARRICAL). Meglio tardi che mai: i comuni per oltre due anni hanno subìto un’espropriazione illegittima delle funzioni che la legge attribuisce loro. Durante questo periodo, la gestione dei servizi rifiuti e idrico ha evidenziato omissioni e illegittimità. Il danno più evidente è stata la perdita di ingenti finanziamenti destinati all’ottimizzazione e all’ammodernamento delle reti.

Nonostante i roboanti annunci e le rassicurazioni del presidente Occhiuto, la Calabria è l’unica regione del Mezzogiorno a non aver usufruito degli investimenti del PNRR. Inoltre, non è casuale che la Calabria sia l’unica regione d’Italia dove non opera, di fatto, il ciclo idrico integrato. La responsabilità della Regione è la causa principale del mancato efficientamento del sistema idrico. Di conseguenza, molti comuni continuano a rischiare l’infrazione europea, soprattutto per la criticità del segmento depurativo.

Il rischio di infrazione è concreto e imminente per Cosenza e tutti i comuni dell’agglomerato Valle Crati. Infatti, i finanziamenti CIPE, destinati ad interventi straordinari per l’adeguamento delle opere di collettamento e dell’impianto consortile di Coda di Volpe e della gestione tecnica e operativa del servizio di depurazione, sono a rischio. I lavori non sono ancora iniziati perché la Regione non ha dato continuità alla convenzione stipulata nel 2018 con il Consorzio dei Comuni. Mentre i comuni, a partire da quello di Cosenza, stanno provvedendo con grandi sacrifici ad assolvere ai propri compiti, l’Amministrazione regionale non adempie neanche agli atti amministrativi ordinari dovuti.

La mancata proroga della convenzione e il non assolvimento dell’obbligazione giuridicamente vincolante costituiscono validi motivi di revoca dei finanziamenti. Alle permanenti criticità, dovute all’obsolescenza e all’inadeguatezza degli impianti e delle reti, si aggiunge la beffa che l’avvio della procedura d’infrazione da parte dell’Europa possa essere portato a compimento. Non si perda altro tempo: la Regione deve provvedere tempestivamente ad adempiere ai propri doveri d’ufficio, a partire dal rilascio della proroga della convenzione e a tutti gli atti conseguenti.

I capigruppo di maggioranza del Comune di Cosenza hanno dichiarato: «Non si perda altro tempo: la Regione provveda tempestivamente ad adempiere ai propri doveri d’ufficio, a partire dal rilascio della proroga della convenzione ed a tutti gli atti conseguenti. Nel caso contrario, sarà inevitabile che i Comuni assumano ogni utile ed efficace iniziativa, anche in sede extragiudiziale, al fine di prevenire e scongiurare ogni responsabilità a loro carico.».

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