mercoledì,Ottobre 9 2024

La Calabria come la California. Com’è cambiato il clima negli ultimi 40 anni

Un'analisi dettagliata rivela l'impatto dei cambiamenti climatici in Calabria, con estati sempre più torride e prolungate a Cosenza

La Calabria come la California. Com’è cambiato il clima negli ultimi 40 anni

Negli ultimi quarant’anni, le estati in Italia sono diventate sempre più lunghe e calde, e la Calabria non fa eccezione. Una ricerca elaborata da Il Meteo e pubblicata sul Corriere della Sera conferma questa tendenza, analizzando 185 milioni di dati raccolti tra il 1985 e il 2023. I meteorologi hanno studiato vari parametri, tra cui la temperatura media annuale, le anomalie delle temperature mensili, le notti tropicali, i giorni di gelo e i periodi di caldo estremo. Lorenzo Tedici, meteorologo de Il Meteo e autore del “Rapporto sul Clima del XXI secolo”, ha dichiarato che negli ultimi cinque anni si è osservata un’impennata significativa delle temperature.

Il cambiamento climatico in Calabria

In Calabria, e specificamente a Cosenza, il cambiamento climatico ha portato a estati più lunghe e temperature più elevate. Le estati a Cosenza sono caratterizzate da un aumento delle notti tropicali, in cui le temperature minime non scendono mai sotto i 20 gradi. Secondo Arpacal, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria, la regione ha registrato un incremento delle temperature medie estive di circa 2 gradi negli ultimi decenni.

Conseguenze per la regione

L’aumento delle temperature estive in Calabria ha diverse conseguenze. In primo luogo, si osserva un maggiore stress sulle risorse idriche, con periodi di siccità più frequenti e prolungati. Inoltre, il settore agricolo risente di questi cambiamenti, con impatti negativi sulle colture tradizionali come l’ulivo e la vite. Le temperature più elevate contribuiscono anche a un aumento del rischio di incendi boschivi, che mettono a rischio le aree naturali protette, tra cui il Parco Nazionale della Sila.

Il Ruolo del cambiamento climatico

Il cambiamento climatico, causato principalmente dalle emissioni di gas serra dovute alla combustione di combustibili fossili, è alla radice di queste variazioni climatiche. Mattia Gussoni, altro autore del rapporto de Il Meteo, sottolinea che «stiamo pompando in atmosfera quantità esorbitanti di gas a effetto serra» con conseguenze dirette sull’aumento delle temperature globali.

Dati comparativi

La ricerca ha evidenziato che molte città italiane stanno affrontando un aumento significativo delle temperature. Ad esempio, Torino ha registrato un aumento di 2,2°C negli ultimi quarant’anni, mentre Milano ha visto un incremento di 1,9°C. Cosenza, sebbene non riporti aumenti così drastici, sta comunque vivendo un cambiamento significativo con estati sempre più calde e secche.

Previsioni per il futuro

I dati preliminari del servizio Copernicus, finanziato dall’Unione Europea, indicano che il futuro potrebbe riservare ulteriori aumenti delle temperature. Recenti rilevazioni suggeriscono che il 21 luglio 2024 potrebbe diventare il giorno più caldo mai registrato a livello globale, superando il record precedente del 2023. Carlo Buontempo, direttore di Copernicus, ha dichiarato che “siamo ora in un territorio davvero inesplorato,” e che nuovi record di temperatura sono destinati a essere infranti nei prossimi mesi e anni.

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