L’isola di Cirella non è un acquapark, ambientalisti chiedono la tutela dell’habitat marino
La denuncia riguarda la presenza di imbarcazioni a motore che producono inquinamento, rumore e strappano piante di poseidonia
«Assistiamo quotidianamente ad un assalto piratesco e premeditato all’Isola di Cirella, area protetta all’interno del Parco Marino della Riviera dei Cedri, da parte di yacht grandi e piccoli, barche a motore, moto d’acqua che stazionano davanti l’isola producendo rumori, inquinamento e strappando piante di Posidonia con i propri ancoraggi vietati dall’ordinanza numero 2 del 14/08/2023 del Commissario per i Parchi Marini regionali dott. Greco». Lo scrivono in una nota le associazioni ambientaliste “Comitato difesa ambiente Diamante e Cirella, “Italia nostra – sezione alto tirreno cosentino”, “Legambiente Riviera dei Cedri”, “Vas Tirreno cosentino, “Associazione Artemis Grisolia”, “I giardini di Eva”, “Mediterranea media”. “Come può uno scoglio arginare il mare” e “Amici di San Nicola Arcella”, che con una lettera chiedono alle istituzioni maggiore tutela dell’habitat marino.
Pericoli e rifiuti
«Le moto d’acqua – si legge ancora nella nota – rappresentano anche un serio pericolo per coloro che si recano all’isola con pedalò , sup , surf e barche a remi, e gente che vi arriva a nuoto. L’isola stessa sotto la torre è piena di rifiuti di ogni genere e la stessa torre è pericolante e andrebbe ristrutturata perché non crolli miseramente».
La richiesta
Alla luce di ciò, «le sottoscritte associazioni chiedono, nelle more della realizzazione di campi boa che consentano un regolare ancoraggio senza arrecare danni agli Habitat Marini, un intervento immediato che allontani dall’Isola i mezzi a motore inquinanti, ed impattanti sui fondali, metta in sicurezza la torre e ripulisca dai rifiuti l’intera isola».