Emergenza Sanitaria a Corigliano-Rossano: Guardie mediche chiuse, ambulanze senza medici
Mentre la Regione Calabria si concentra solo ora sulla gestione delle emergenze climatiche e idriche, la sanità continua a vivere in uno stato di crisi permanente. Nonostante le promesse di cambiamento e i racconti ottimistici di Graziano e Occhiuto, la situazione peggiora visibilmente. Lo sottolinea in una nota molto dura il sindaco di Corigliano Rossano
Mentre la Regione Calabria si concentra solo ora sulla gestione delle emergenze climatiche e idriche, la sanità continua a vivere in uno stato di crisi permanente. Nonostante le promesse di cambiamento e i racconti ottimistici di Graziano e Occhiuto, la situazione peggiora visibilmente. Lo sottolinea in una nota molto dura il sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi.
Il mese di agosto ha portato con sé l’ennesima serie di chiusure temporanee dei Servizi di Continuità Assistenziale, conosciuti anche come Guardie Mediche. Questi presidi, vitali per la tutela della salute pubblica, sono stati chiusi in momenti critici, lasciando vaste aree senza copertura medica.
La Guardia Medica di Cantinella è rimasta chiusa per giorni, inclusa la notte di Ferragosto, nonostante copra un’ampia utenza che va da Corigliano Scalo a Cantinella stessa, incluse le numerose frazioni e i comuni vicini. Situazione simile si è verificata alla Guardia Medica di Schiavonea, dove, durante il mese di agosto, il servizio è stato sospeso in giorni cruciali. Questo è particolarmente grave considerando che Schiavonea, località marinara e turistica, vede un aumento significativo della popolazione durante l’estate.
A peggiorare il quadro sono i continui disservizi ospedalieri: le ambulanze arrivano con difficoltà e spesso senza personale medico. In alcuni casi, si è dovuto ricorrere al personale del Pronto Soccorso per le emergenze, sottraendo risorse vitali al presidio ospedaliero.
Il Sindaco Flavio Stasi esprime forte preoccupazione per questa situazione, denunciando la totale disconnessione tra la realtà vissuta dai cittadini e il racconto delle autorità regionali. Ringrazia i medici e il personale sanitario per il loro impegno nonostante le enormi difficoltà, ma non può fare a meno di criticare duramente le riforme insostenibili e le gestioni disastrose che hanno portato a questo stato di emergenza continua.
Stasi richiama alla responsabilità non solo i dirigenti sanitari, ma anche l’intera rappresentanza territoriale, accusandola di ignorare deliberatamente la gravità della situazione. La sanità calabrese è in agonia, e mentre chi dovrebbe agire resta in silenzio, a soffrire sono i cittadini e i professionisti del settore.