Corigliano Rossano, Baker Hughes irritato dal ricorso di Stasi: investimento in bilico
L’azienda perde la pazienza e minaccia di portare in Friuli Venezia Giulia i 200 posti di lavoro.
Se entro fine settembre non giungeranno buone nuove dal comune di Corigliano Rossano, l’investimento industriale proposto da Baker Hughes nel porto cittadino, sarà ricollocato altrove. Non è un ricatto e nemmeno un ultimatum, ma la constatazione di fatti che, a quanto pare, la multinazionale americana sta valutando. E lo sta facendo in questi giorni, in attesa che la situazione – ovvero il placet più politico che amministrativo – si sblocchi, perché è e rimane ferma l’intenzione dell’azienda di investire in riva allo Jonio.
Certo, non attenderà all’infinito perché urge un sito che sia funzionale al progetto, che prevede – com’è ormai noto da tempo – di attrezzare parte dell’area portuale per l’assemblaggio di moduli da utilizzare nei gasdotti, da inviare in tutto il mondo via nave per le loro dimensioni. Una stima indica che dieci di quei moduli riempirebbero una nave da crociera. (Continua a leggere l’articolo su Lacnews24.it)