Corte d’Appello di Catanzaro assolve donna accusata di ricettazione di un cellulare rubato
La donna era accusata di aver acquistato un telefonino rubato. Il verdetto in primo grado è stato ribaltato e l'imputata prosciolta
La Corte d’Appello di Catanzaro, in un pronunciamento che accoglie completamente le richieste dell’Avv. Francesco Nicoletti, ha assolto la 55enne A.L., originaria di Rossano, dall’accusa di ricettazione. La donna era stata accusata di aver acquistato o ricevuto un telefono cellulare, risultato essere il provento di un furto denunciato da un’altra donna presso la Stazione dei Carabinieri di Rossano.
In primo grado, il Tribunale di Castrovillari aveva ritenuto la donna colpevole, condannandola a 4 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 300 euro, oltre alle spese processuali. La condanna era stata basata sull’indagine che aveva permesso di rintracciare il telefono, che risultava essere stato in possesso della 55enne, e sulla testimonianza dei detentori successivi del telefono che avevano confermato di averlo ricevuto da lei.
Il Tribunale di Castrovillari aveva ritenuto che l’imputata fosse consapevole della provenienza illecita del telefono e che, per tale ragione, lo avesse ceduto dopo pochi giorni. Tuttavia, la sentenza è stata impugnata dalla donna, che si è affidata al suo avvocato di fiducia per il processo di appello.
Durante il processo di appello, il Procuratore Generale aveva chiesto la conferma della condanna, ma la Corte d’Appello di Catanzaro, Sezione Seconda Penale, ha ribaltato la sentenza di primo grado, assolvendo la donna da tutte le accuse. Questa decisione rappresenta un importante riconoscimento dell’innocenza dell’imputata e un successo per la sua difesa legale.