lunedì,Settembre 9 2024

Vertenza Kratos, una situazione paradossale nel settore della depurazione

La CGIL Cosenza denuncia la cattiva gestione nel settore della depurazione, con licenziamenti ingiustificati e spreco di fondi europei.

Vertenza Kratos, una situazione paradossale nel settore della depurazione

«La vertenza Kratos rappresenta un caso emblematico di cattiva gestione nel settore della depurazione, un ambito con enormi potenzialità che rischiano di essere completamente vanificate per via di evidenti incapacità di progettazione» così in una nota Massimiliano Ianni, Segretario Generale CGIL Cosenza. «È allarmante pensare che gli sforzi compiuti dalla comunità europea, con un investimento di 250 milioni di euro, possano andare perduti. Questi fondi potrebbero dare una nuova vita e stabilità a un settore che da sempre si trova in una situazione precaria e marginale.

Questa situazione è aggravata dagli atteggiamenti arroganti e superficiali di alcune aziende private, come dimostra il caso del depuratore di Rende. È importante ricordare che i fondi gestiti in questi progetti sono pubblici, e risulta inaccettabile che molti sindaci, ad eccezione di alcuni, non stiano facendo nulla per salvaguardare né l’impianto né i lavoratori coinvolti. In particolare, negli ultimi mesi, sette lavoratori sono stati licenziati senza motivazioni oggettive, sollevando gravi interrogativi sul perché di tali decisioni.

Questi lavoratori, con decenni di esperienza nel settore e senza mai aver ricevuto la formazione adeguata, sono stati sostituiti con personale esterno, spesso proveniente da fuori regione. Questo solleva il sospetto di un disegno perverso dietro queste azioni. Di fronte a questa situazione, il sindacato CGIL si impegna a rispondere con una forte azione di rivendicazione e denuncia, senza escludere la possibilità di avanzare proposte concrete.

Nelle prossime settimane, verranno chiamati tutti i sindaci del consorzio a prendere una posizione chiara. L’obiettivo principale sarà il reintegro di tutti i lavoratori licenziati, poiché non esistono margini di discussione che possano giustificare quanto accaduto. La CGIL non tollererà ulteriori abusi e continuerà a lottare per i diritti dei lavoratori e per una gestione trasparente e competente dei fondi pubblici».

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